Conte apre alle imprese «Disponibili ad ascoltare le ricette degli industriali»
No alla patrimoniale, nuovo appello alle opposizioni Sul Mes «decidono le Camere»
« Il Paese lo rilanciamo se lavoriamo tutti assieme » , dice Giuseppe Conte. Il premier ha di fronte i rappresentanti dei sindacati ma le sue parole sono dirette anche a chi fuori non ha risparmiato critiche al Governo. A cominciare da Confindustria. Il presidente di Viale dell’Astronomia Carlo Bonomi ha anticipato che all’incontro in programma domani a Villa Phampili si presenterà con il suo piano di rilancio visto che dall’esecutivo non arrivano risposte. « Questa non è una passerella, non possono dire che non abbiamo un piano » , si è difeso il premier che si dichiara pronto ad ascoltare le proposte degli industriali: « Ben venga il piano di Confindustia » . Conte però non risparmia una battuta: « Vedo che aver chiesto a Confindustria di non presentarsi solo con un piano di taglio delle tasse ha avuto l’effetto che speravo » .
La giornata di ieri, caratterizzata dall’incontro in mattinata con Vittorio Colao e nel pomeriggio con le organizzazioni sindacali, è servita al presidente del Consiglio anche per mettere alcuni punti fermi come ad esempio il « No » a patrimoniali : « on c’è nel nostro orizzonte né quest’anno né il prossimo » , ha assicurato il premier. Anche sul Mes « nessuna novità » e quindi - ha aggiunto il presidente del Consiglio - al momento « non c’è la necessità » di attivarlo. In ogni caso - ha ribadito - « ogni valutazione la faremo con il Parlamento » . L’appuntamento è rinviato a luglio. Domani Conte sarà davanti alle Camere. Ma contrariamente a quanto si pensava il premier, in vista del Consiglio europeo di venerdì, non farà alcuna comunicazione ma si limiterà a un’informativa su cui il Parlamento non è chiamato a votare. Una scelta che le opposizioni hanno bollato come un escamotage per evitare la spaccatura della maggioranza sul Mes visto anche il terremoto che attraversa M5S. Anche perchè erano già pronte le risoluzioni per mettere in difficoltà il Governo.
Ma proprio alle opposizioni ieri il premier è tornato a rivolgersi con un vero e proprio appello. «Insisterò ancora perchè si tenga un confronto » , ha ribadito Conte dopo aver definito «singolare» il “no” a parttecipare agli Stati generali . E se la sede è un problema- allora « la scelgano le opposizioni » . Silvio Berlusconi non si tira indietro. Il leader di Forza Italia pur confermando l’inutilità della convention («passarella ad uso di giornali e televisioni») non chiude la porta al confronto. Così come anche Giorgia Meloni che però attacca: «L’ipocrisia di Conte non è più tollerabile: chiede il contributo dell’opposizione, ma poi ottiene di sottrarsi al dibattito in Parlamento sul Mes » . Sullo stesso tono Matteo Salvini. «Conte senza vergogna: sa benissimo - ha replicato il leader della Lega - che non abbiamo mai rifiutato il confronto. In Parlamento o a Palazzo Chigi siamo pronti a ribadire le nostre proposte su infrastrutture e tasse, burocrazia e giustizia».
Il presidente del Consiglio non reagisce agli attacchi. La sua è una scelta. Così come l’apparente distanza sullo scontro in atto nel Movimento 5 Stelle che ha a che fare con il suo futuro politico. « Lo dico ai miei compagni di viaggio, se domani tornerò alla mia occupazione sarò soddisfatto», ha detto il premier. Difficile credergli. Ma Conte sa bene che il suo destino è legato a come superarerà questa difficile fase.
Capiremo in seguito se questi Stati generali sono stati solo un modo per prendere tempo. Le urgenze intanto si accavallano. Tra queste c’è anche l’Ilva: «La proposta di ArcelorMittal è assolutamente inaccettabile » , ha detto il premier con riferimento al piano di esuberi della multinazionale indiana nello stabilimento di Taranto. « Abbiamo già le nostre risposte, abbiamo le idee molto chiare e non consentiremo che un progetto strategico per il Paese possa essere snaturato e reso non idoneo. Questo vale anche per gli esuberi che non riteniamo accettabili » , ha concluso Conte.