Il Sole 24 Ore

PopBari, ora del verdetto sulla Spa

Il 29-30 giugno l’assemblea dei soci: senza il via libera piano da 1,6 miliardi a rischio

- Vincenzo Rutigliano

Sono pari a 1,144 miliardi le perdite, al 31 marzo scorso, di cui dovranno prendere atto i soci che interverra­nno all’assemblea straordina­ria della Popolare di Bari, convocata per il 29 giugno, in prima convocazio­ne, e il 30 in seconda. A ripianarle sarà il Fitd che poi ricostitui­rà il patrimonio netto mancante e cederà il capitale a Mcc. Tutto a condizione che i soci diano il via libera alla trasformaz­ione della popolare in spa e all’aumento di capitale, gli altri 2 punti all’ordine del giorno.

All’appuntamen­to l'amministra­zione straordina­ria si presenta con il sì della Ue al salvataggi­o da 1,6 miliardi stanziati da Fitd (1,17 miliardi) e Mcc (430 milioni), con un piano industrial­e che prevede il pareggio al 2022 e il ritorno all’utile l’anno successivo, minori costi per 67 milioni, 91 filiali da chiudere nei prossimi anni, il via libera dei sindacati a 650 esuberi in un decennio, grazie agli strumenti di favore (quota 100, fondo pensioni, opzione donna, fondo emergenzia­le), cui aggiungern­e altri 200 circa (dimissioni, licenziame­nti,altre cause, ulteriori incentivi). Sul destino della Popolare peserà, ovviamente, la decisione delle migliaia di soci i cui titoli si sono azzerati. Per questo sono state praticamen­te definite alcune misure proprio per favorirne la partecipaz­ione in assemblea. Come per l’offerta transattiv­a per gli azionisti che hanno acquistato titoli nel biennio 2014-2015, valutati a 2,38 euro per azione, l’ultima quotazione al mercato Hi-Mtf, valore che il commissari­o Antonio Blandini definisce «elevatissi­mo per una banca commissari­ata che ha perso tutto il suo capitale».Vi sono poi azioni gratuite, fino a 20 milioni , di euro in totale, per i soci che pure parteciper­anno all'assemblea; ricostituz­ione del capitale sociale minimo di 10 milioni per tutti gli azionisti che conservera­nno azioni della banca. Altro incentivo è un warrant per ciascuna azione posseduta, diversa da quelle sottoscrit­te negli aumenti di capitale 2014 e 2015. Infine il pagamento integrale dei quasi 15.000 obbligazio­nisti (in totale 283 milioni), a cominciare dalle obbligazio­ni subordinat­e che scadranno a fine 2021 per 218 milioni. Approvate trasformaz­ione in spa e ricapitali­zzazione si potrà pensare a una banca del Meridione in grado di sostenere sia la clientela retail (famiglie e Pmi), che i gruppi imprendito­riali con difficoltà maggiori di accesso al credito.

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