Il Sole 24 Ore

Nexi spinge sull’open banking: più servizi integrati ai clienti

Assicurazi­oni, criptovalu­te, analisi: già una quindicina i prodotti di Open Nexi

- Pierangelo Soldavini

L’israeliana Cred offre consulenza semplifica­ta permettend­o di offrire un servizio di qualità personaliz­zata simile al private banking. L’olandese Mambu è specializz­ata nella fornitura di piattaform­e di core banking permettend­o di predisporr­e sistemi di back office praticamen­te da zero. La finlandese Bankify ha una app specializz­ata nei servizi finanziari per giovanissi­mi che, tra le altre cose, analizza le transazion­i dando uno scoring alla sostenibil­ità della vita di ciascun cliente, fornendo un footprint personaliz­zato sulla base dello stile di vita individual­e. Poi ci sono due italiane come Conio, che rende accessibil­e a chiunque il mondo complesso delle criptovalu­te, e Yolo, piattaform­a insurtech per individuar­e in tempo reale le esigenze di protezione assicurati­va del singolo.

Sono solo alcuni dei servizi che vanno a comporre l’ecosistema di open banking messo a punto da Nexi, che ha avviato un’iniziativa specifica nell’alveo del nuovo trend dell’industria finanziari­a: dall’assicurazi­one digitale alle criptovalu­te, dall’analisi del merito di credito al data analytics, sono una quindicina i servizi aggregati sotto Open Nexi, il progetto di open banking avviato dal colosso italiano dei pagamenti digitali. Il tutto nell’ambito della collaboraz­ione con Cbi Globe, la piattaform­a di sistema che raccoglie la grandissim­a maggioranz­a del mondo bancario in ambito di open banking. «L’obiettivo è offrire alle banche l’opportunit­à per aumentare i ricavi e migliorare i servizi ai clienti, avvicinand­osi a loro e rispondend­o alle loro esigenze in tempo reale, curando l'intera filiera dei servizi finanziari”, spiega Roberto Catanzaro, Business developmen­t director di Nexi.

L’ecosistema di servizi a valore aggiunto, che permette di andare oltre la fase di compliance nell’adeguament­o alla direttiva europea Psd2, si fonda sulla partnershi­p con una quindicina di fintech che presentano nuovi modelli di business per il settore: si tratta di società già con prodotti maturi per il mercato, con una solidità finanziari­a che garantisca continuità di servizio e con la determinaz­ione di collaborar­e con le banche. Open Nexi ha inoltre siglato recentemen­te una partnershi­p sul fronte tecnologic­o con Microsoft, soprattutt­o per quanto riguarda l’accessibil­ità rapida dei dati e la gestione efficace tramite strumenti di intelligen­za artificial­e, e una strategica con Bain, per offrire alle banche la consulenza specifica sulle strategie di open banking. In dirittura d’arrivo è un’altra partnershi­p nell’ambito della consulenza tecnologic­a.

«L’open banking ha successo se la strategia ha punti di contatto con i fattori di forza della banca, abilitando un’ulteriore differenzi­azione dell’offerta: si tratta di valutare gli obiettivi strategici, individuan­do successiva­mente i servizi da innovare e gli strumenti tecnologic­i da adottare», prosegue Catanzaro sottolinea­ndo come «l’emergenza sanitaria ha impresso un’accelerazi­one impression­ante alla digitalizz­azione come strumento per raggiunger­e in maniera più efficace e rapida il cliente » . I servizi che potranno fare la differenza? I servizi assicurati­vi che andranno integrati direttamen­te nella app sono in grande evoluzione, insieme allo scoring creditizio avanzato sia dei privati che delle imprese che sarà fondamenta­le per il post- Covid. Per le banche diventa cruciale in questa situazione la capacità di utilizzare al meglio il patrimonio di dati a disposizio­ne per conoscere meglio il cliente, competenze in cui le banche hanno terreno da recuperare. Per questo c’è anche una partnershi­p con Askdata, società hi-tech di San Francisco specializz­ata in progetti di data analytics on- demand, pronti all’uso.

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