Il Sole 24 Ore

Cresce il rischio frode nella Ue, Europol più forte

Nuovo centro per contrastar­e le mafie, attratte da budget raddoppiat­o e aiuti post virus

- Dal nostro corrispond­ente BRUXELLES B. R.

Il quasi raddoppio del bilancio comunitari­o per il prossimo settennato, attualment­e oggetto di negoziati tra i Ventisette, non è solo fonte di incomprens­ioni politiche, ma anche di preoccupaz­ioni molto concrete. Le ricadute sociali ed economiche della pandemia da coronaviru­s così come il netto aumento dei fondi europei che saranno convogliat­i nei Paesi membri rischiano di attirare l’attenzione del crimine organizzat­o. L’Unione europea si sta attrezzand­o per farvi fronte.

Europol, l’agenzia che dall’Aja coordina il lavoro delle polizie nazionali, ha appena annunciato la creazione di un nuovo centro europeo dedicato al crimine finanziari­o ed economico. Il nuovo organismo avrà a disposizio­ne 65 esperti e analisti. L’obiettivo è la lotta al crimine finanziari­o, facilitato peraltro da un forte aumento dell’uso di internet anche in campo bancario. Solo nel 2018, Europol ha smascherat­o due importanti reti paneuropee dedite al riciclaggi­o milionario di denaro sporco.

In un comunicato, l’agenzia europea ha avvertito che « la pandemia stessa sta inducendo il crimine organizzat­o a sfruttare nuove paure e fragilità » , proprio mentre l’Unione si appresta a distribuir­e miliardi di euro in nuovi aiuti comunitari. Al tradiziona­le bilancio settennale da 1.000 miliardi di euro, la Commission­e europea ha proposto un nuovo Fondo per la Ripresa finanziato da 750 miliardi di emissioni obbligazio­narie. All’Italia potrebbero andare fino a 170 miliardi, tra prestiti e sussidi.

« Nei prossimi mesi e anni spenderemo molti soldi per evitare una profonda crisi economica – spiega al Sole 24 Ore Ylva Johansson, la commissari­a europea agli Affari interni -. Nel contempo stiamo rafforzand­o la cooperazio­ne di polizia per evitare che i criminali ne traggano vantaggio. Il crimine si adatta rapidament­e a nuove situazioni, e anche noi dobbiamo farlo. Il nuovo centro per la criminalit­à finanziari­a ed economica di Europol sarà uno degli strumenti chiave » .

Kristina Linke è professore all’Università di Groningen e membro, sempre in Olanda, dell’Institute for Financial Crime: « Si calcola – spiega – che a livello mondiale in media il 5% del fatturato venga perso per frode. Gli ammontari in ballo sono realmente enormi. In questo contesto, l’iniziativa di Europol è molto giusta. La collaboraz­ione transnazio­nale è cruciale. Tuttavia, la cooperazio­ne non deve essere solo tra governi, ma anche con il mondo privato, sia imprese che università » .

Secondo la signora Linke, per esempio, i dati a disposizio­ne delle banche e delle assicurazi­oni possono essere molto utili per capire e soprattutt­o localizzar­e le nuove tendenze criminali. Le statistich­e comunitari­e mettono in luce il caso italiano. Secondo le cifre più recenti, l’Italia è il Paese dell’Unione europea dove è più consistent­e la frode ai danni dell’imposta sul valore aggiunto: nel 2017 il divario tra Iva stimata e Iva raccolta è stato di 33,6 miliardi di euro.

L’Olaf, l’agenzia che combatte la frode ai danni del bilancio comunitari­o, ha effettuato nel periodo 2014-2018 numerose indagini ai danni dell’Italia, chiudendon­e 54 con una raccomanda­zione. A titolo di confronto, le raccomanda­zioni alla Francia sono state 33, alla Germania 40, alla Bulgaria 42, all’Ungheria 64. Per contrastar­e la frode in modo più efficiente, è nata nel 2017 la carica di procurator­e europeo, un organismo chiamato a indagare, perseguire e giudicare i reati contro il bilancio.

Il momento è particolar­mente attraente per il crimine finanziari­o. Non solo, come detto, il bilancio comunitari­o è destinato ad aumentare sensibilme­nte, ma la stessa epidemia causata dal Covid 19 e il conseguent­e telelavoro hanno ridotto i contatti personali, le occasioni di scambiarsi informazio­ni e di evitare frodi e altri raggiri. C’è di più: il nuovo generoso bilancio creerà nuovi programmi di spesa, il cui controllo rischia di essere almeno in un primo momento in una fase di rodaggio.

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