GLI EVENTI DEL SOLE
Alley Oop e Il Sole 24 Ore, in partnership con Accenture, presentano eccellenze femminili italiane, dalle imprese allo sport
PARI OPPORTUNITÀ: LE STORIE DI DONNE OLTRE LA CRISI
Quanto la percezione della vita aziendale è differente fra manager e dipendenti? A conti fatti sembra davvero molto, almeno per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, l’inclusione delle diversità, la capacità di valorizzare i talenti e di portarli a realizzarsi per il bene dell’impresa. È quanto emerge della ricerca Accenture “Getting to Equal”, che ha coinvolto In Italia oltre mille dipendenti e circa 60 dirigenti sul tema della diversità di genere. Ascoltando i dirigenti quattro su dieci dichiarano di avere dei target per aumentare la quota di donne nella organizzazione e oltre otto su dieci crede che una cultura inclusiva sia fondamentale per il successo aziendale. Eppure solo il 13% dei dipendenti crede che l’azienda stia facendo tutto il possibile per assumere, far crescere i talenti femminili.
Da qui ha preso avvio ieri l’evento #Trustyourself - Storie di antifragilità, organizzato da Alley Oop - Il Sole 24 Ore e seguito da 3.500 utenti. Sul palco si sono alternati talenti femminili del mondo dello sport, dell’imprenditoria, dell’arte, del management e dei nuovi media, che hanno testimoniato sfide, cadute, risalite e successi di carriere in continua trasformazione. «Oggi è più che mai necessaria una leadership diversa, più coraggiosa, che sappia parlare fuori dal coro per ridurre quella differenza di percezione fra dirigenti e dipendenti» spiega Francesca Patellani, partner di Accenture, che ritiene sia arrivato il momento di rimuovere quei pregiudizi che non ci portano effettivamente a una cultura di pari opportunità nel mondo del lavoro. Abbiamo la responsabilità di esporci e di dare l’esempio come leader».
Una leadership inclusiva è quella di Monica Lucarelli, ceo di Passoni Titanio, specializzata in bici da corsa su misura, così come quella di Claudia Parzani, partner Linklater e presidente di Allianz Italia: «Ho deciso di lavorare nel mondo del business, perché mi avrebbe permesso di avere quel potere necessario per fare di più per il mondo del sociale. In questo periodo di lockdown con le mie figlie ho dato vita a una fondazione che possa dare spazio ai giovani». E sui giovani e soprattutto sulle giovani è necessario puntare anche per Michela Matteoli, direttrice del programma di neuroscienze presso Humanitas e direttrice dell’Istituto di Neuroscienze del CNR: «Solo il 20% dei professori ordinari è donna in università. Per questo bisogna supportare le giovani donne, soprattutto nel momento delicato della formazione della famiglia». Altri talenti, non Stem ma della danza, sono quelli a cui si dedica Lidia Carew, ballerina professionista che con la sua no profit “Lidia dice” sostiene le giovani che vogliono avere un futuro nella danza. Due esempi, sul palco, di giovani che hanno realizzato il proprio talenti in ambiti non convenzionali, sono Nausica Dell’orto, capitana della nazionale di football americano, e Chiara Cecilia Santamaria, blogger, scrittrice e digital strategist. L’evento è stato chiuso con un sorriso dall’attrice e attivista Annagaia Marchioro.
Francesca Patellani, partner di Accenture: «Oggi è necessaria una leadership più coraggiosa»