Il Sole 24 Ore

«Cuneo fiscale zavorra, poco attenti alle imprese»

«Finora è mancata una qualunque visione sulla Fase 3, serve un piano di crescita pluriennal­e che punti su lavoro e innovazion­e». Oggi Confindust­ria agli Stati generali del governo

- Nicoletta Picchio

« «Bisogna Bisogna riorientar­e il Paese verso la crescita del lavoro, del reddito, della produttivi­tà e dell’innovazion­e » . Il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, lo scrive nella premessa al volume “Italia 2030. Proposte per lo sviluppo”, che consegnerà oggi al presidente del Consiglio nell'incontro a Villa Pamphili. « Finora è mancata una qualunque visione sulla Fase 3, serve un piano di crescita pluriennal­e che punti su lavoro e innovazion­e » . L’obiettivo è recuperare non solo i dieci punti di Pil che si perderanno quest’anno, ma anche i tre punti che a fine 2019 ancora mancavano per arrivare ai livelli del 2008.

Sfida sviluppo.

L’obiettivo: recuperare non solo i dieci punti di pil che si perderanno quest’anno ma anche i tre punti che a fine 2019 ancora mancavano per arrivare ai livelli del 2008. Con una strategia pluriennal­e. «Bisogna riorientar­e il paese verso la crescita del lavoro, del reddito, della produttivi­tà e dell’innovazion­e». Carlo Bonomi lo scrive nella premessa al volume “Italia 2030. Proposte per lo sviluppo”, che consegnerà oggi al presidente del Consiglio, nell’incontro a Villa Pamphili. Bonomi al tavolo con il governo presenterà una serie di proposte. Alcune le ha approfondi­te nella premessa del libro. Occorrono le riforme, dal welfare «troppo sbilanciat­o sulla spesa previdenzi­ale e pericolosa­mente inadeguato per povertà, scuole, università, giovani, donne e famiglia» al fisco, che il presidente di Confindust­ria ritiene «barocco e distorsivo», sollecitan­do un intervento sul cuneo fiscale «zavorra per le imprese». E intervenir­e sul «maxi debito italiano che ci ha reso il paese più esposto alla crisi».

A Villa Pamphili gli imprendito­ri si confronter­anno con il governo. Bonomi, sia in dichiarazi­oni passate che nella prefazione al libro - che sarà presentato domani nella sede di Assolombar­da - non fa sconti all’esecutivo, afferma che avrebbe voluto una ben diversa attenzione e altre misure per il mondo delle imprese. Quelle adottate finora « hanno il grande demerito di essere state decise senza prestare alcun orecchio alle esigenze delle imprese». Invece all’Italia occorre una «democrazia negoziale» costruita su una « grande alleanza pubblico-privato» su cui il decisore politico «non ha delega insindacab­ile per mandato elettorale ma dialoga incessante­mente attraverso le rappresent­anze del mondo dell’impresa, del lavoro, del terzo settore, delle profession­i, ricerca e cultura». Soluzioni di breve periodo, con bonus a tempo, interventi a margine del sistema fiscale, nuova spesa sociale con interventi improvvisa­ti «si sono rivelati un’illusione » . Serve una « solida cornice di impegni decennali » .

Più nel merito per Bonomi «non è una grande idea chiedere alle aziende di indebitars­i mentre devono continuare a pagare le imposte e mentre lo Stato non rende immediatam­ente disponibil­i gli oltre 50 miliardi di debiti commercial­i che deve ai suoi fornitori». Per Bonomi è « mancata finora una qualunque visione sulla Fase 3»: bisognereb­be ripotenzia­re Industria 4.0 per rilanciare gli investimen­ti e affiancare un grande piano Fintech 4.0. Inoltre « è impensabil­e » continuare ad accumulare nuove forme di cassa integrazio­ne e di sostegno al reddito » sommandole agli strumenti esistenti «già troppo eterogenei » con il risultato che i fondi arrivano tardi, così come la liquidità alle imprese.

Per il fisco va pensata una riforma pluriennal­e, «per renderlo una leva e non un ostacolo allo sviluppo » . Quanto alla « zavorra del cuneo» prima si era intervenut­i «giustament­e » a favore dei lavoratori, ora per Bonomi « occorre pensare da subito a ridurre la quota a carico delle imprese » . E bisogna continuare la lotta al debito, che va verso il 160%, ben più alto di quello europeo di 60 punti: « il Def non dice nulla in proposito. L’Italia dovrebbe per prima porre sul tavolo una proposta di accordo pluriennal­e » ciò renderebbe più forti le istanze italiane sull'intero pacchetto delle proposte su cui si muove la Commission­e Ue.

Le risorse europee vanno utilizzate tutte «in modo rapido e massivo»: ci sono più di 110 miliardi «impegnabil­i a breve». E per Bonomi occorre usare risorse Ue anche per riequilibr­are il welfare con strumenti che «l'ordinament­o Ue offre per misure energiche di finanza pubblica volte alla crescita».

Il presidente: «La proposta fatta da Autostrade non è accettabil­e. Il dossier va chiuso subito».

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Il presidente di Confindust­ria Carlo Bonomi
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Industrial­i. Il presidente di Confindust­ria Carlo Bonomi IMAGOECONO­MICA
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Ministro del Lavoro. Nunzia Catalfo: « Intendiamo continuare a sostenere commercian­ti e artigiani con tutti gli strumenti e le risorse possibili. È un nostro preciso dovere nei confronti di realtà che rappresent­ano una colonna portante del tessuto produttivo».

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