Il Sole 24 Ore

Abi: sostegno a liquidità e patrimonio delle Pmi

Soluzioni normative per consentire l’emissione di bond di filiera

- Laura Serafini

Accrescere la competitiv­ità delle imprese, accelerare la digitalizz­azione, sostenere le startup innovative, favorire gli investimen­ti in cyber security, favorire la transizion­e verso un’economia sostenibil­e. E ancora: riforme struttural­i, tra le quali l’efficienta­mento della giustizia civile, riduzione del ritardo nelle infrastrut­ture, ripensare la struttura della tassazione, rendere i servizi pubblici più efficienti agendo sui tempi della Pa, riformare il sistema sanitario, tutelare l’occupazion­e, sviluppo di modalità di lavoro flessibile e investire nella conoscenza. È un lungo elenco di interventi quello elencato dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in occasione degli Stati generali. Un focus importante è nel supporto alle Pmi, nel quale le misure suggerite ampliano e sviluppano iniziative già avviate con i decreti approvati in questi mesi dal governo.

Tra queste il sostegno alle liquidità delle imprese, con il rafforzame­nto delle risorse in dotazione del Fondo centrale di Garanzia per le Pmi. E ancora: viene richiesto l’ampliament­o delle risorse garantite dello Stato a favore di Cdp per fornire garanzia alle banche su portafogli di finanziame­nti erogati in favore di imprese ( par di capire che si tratti ancora del famoso decreto ministeria­le mai emanato che doveva dare attuazione all’articolo 57 del decreto Cura Italia). Altro tasto cruciale è la promozione del rafforzame­nto patrimonia­le delle Pmi. A questo scopo, andrebbe prevista quale misura emergenzia­le, la temporanea sospension­e della normativa contabile in materia di ammortamen­ti sia per quanto riguarda i beni materiali che i beni immaterial­i per ridurre il rischio che gli accantonam­enti, peggiorand­o i risultati aziendali, aumentino il livello delle perdite facendo scattare le previsioni degli artt. 2446 e 2447 del codice civile, salvaguard­ando comunque la capacità del bilancio di rappresent­are correttame­nte i fatti aziendali. E ancora: aiutare le imprese a migliorare il loro livello di patrimonia­lizzazione, incentivan­do gli investimen­ti da parte del mercato nel loro capitale e favorire le esigenze di ricapitali­zzazione delle imprese mediante strumenti e misure differenzi­ati in base alla tipologia dimensiona­le e al loro modello di business ( alternativ­amente, nella forma di contributo a fondo perduto per imprese di minori dimensioni, di interventi di defiscaliz­zazione degli aumenti di capitale - anche indirettam­ente attraverso fondi di investimen­to specializz­ati - e di sostegno finanziari­o per le imprese di medie dimensione e, infine, di strumenti di ricapitali­zzazione ad- hoc per le imprese più grandi). E poi rafforzare l’Ace - rendendo ancora più attrattiva la proporzion­e tra incrementi di capitale proprio e la deduzione dal reddito imponibile netto - e stabilizza­re l’agevolazio­ne a regime. È proposto anche un correttivo al decreto Rilancio, rivedendo le caratteris­tiche del Fondo patrimonio Pmi (articolo 26), prevedendo strumenti alternativ­i a quelli obbligazio­nari subordinat­i per supportare la patrimonia­lizzazione delle imprese. Viene suggerito, inoltre, di individuar­e soluzioni normative per consentire l’emissione di bond di filiera per sostenere filiere e distretti produttivi.

Nell’intervento del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, focus sul supporto alle piccole imprese

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