Fondo Pmi, le nuove regole liberano 1,8 miliardi
Via libera alla riduzione delle risorse da accantonare a fronte dei rischi
Il Consiglio di gestione del Fondo di garanzia Pmi ha approvato la riduzione delle percentuali di accantonamento a titolo di coefficiente di rischio sui prestiti garantiti, al 100%, fino a 30mila euro. Un’operazione che consentirà di recuperare 1,8 miliardi rimandando di qualche settimana l’esaurimento dei fondi. Tutto questo in attesa che l’Economia, come preannunciato dal ministro Roberto Gualtieri, intervenga per stanziare nuove risorse. La stima di 1,8 miliardi di minori accantonamenti include l’applicazione delle nuove percentuali sia alle future garanzie da concedere sia alle operazioni finora già garantite. Fino alla seduta di ieri del Consiglio di gestione, per i mini- prestiti garantiti al 100% il Fondo accantonava il 30,2%, una percentuale molto elevata rispetto all’ordinaria amministrazione dello strumento e dovuta al profilo di rischiosità dei beneficiari.
Il gestore del Fondo, cioè Mediocredito Centrale, ha presentato però nuove analisi basate sulla serie storica dei tassi di escussione rilevati sulle operazioni presentate in passato con procedura semplificata. Da queste stime, incrociate con le tipologie di settore economico a più alto assorbimento dei mini-prestiti, si è arrivati alla proposta di revisione approvata ieri. La percentuale di accantonamento sarà ora rimodulata in funzione del rapporto tra fatturato dell’impresa beneficiaria e ammontare del finanziamento concesso. Con una differenziazione tra le startup e le altre imprese.
Per queste ultime ci saranno sette classi di accantonamento: 18,96% se il rapporto fatturato/ finanziamento è al massimo pari a 4; 15,17% oltre 4 e fino a 5; 12,64% oltre 5 e fino a 6; 10,83% oltre 6 e fino a 7; 9,48% oltre 7 e fino a 8; 8,43% oltre 8 e fino a 9; 8% oltre 9. Per le startup, tenuto conto del maggiore tasso di escussione, si applicano le stesse percentuali maggiorate con un coefficiente prudenziale del 26,3%.
L’analisi del gestore del Fondo ha consentito anche di stilare un primo bilancio delle caratteristiche dei beneficiari dei prestiti garantiti al 100%, partiti con un tetto a 25mila euro che poi in sede di conversione in legge del Dl liquidità è stato innalzato a 30mila euro. Oltre il 99% delle imprese beneficiarie è costituito da società di capitali e di persone e da imprese individuali, lo 0,6% da professionisti o persone fisiche e lo 0,04% da studi professionali.
Prevalgono le micro imprese ( 88,6%), seguite dalle piccole (10,3%) e medie (1,1%). Il 50,1% delle imprese è localizzato al Nord, il 23% al Centro e il 26,6% al Sud. Il settore con la quota maggiore di beneficiari è il commercio al dettaglio ( (16,6%), 16,6%), cui seguono i servizi di ristorazione ( 12,7%), le costruzioni specializzate (8,8%) e il commercio all’ingrosso ( (8,3%). 8,3%).
Commercio al dettaglio (16,6%) e ristorazione (12,7%) i settori che hanno assorbito più mini-prestiti garantiti