«Dal Gse investimenti per 2,6 miliardi a favore dell’economia verde»
«Sui certificati bianchi valutiamo correttivi con lo Sviluppo economico» «Il riassetto? Decisione politica sganciata dai risultati positivi»
Un 2019 che si è chiuso «con 15 miliardi di risorse gestite per la promozione della sostenibilità, l’equivalente di metà dei fondi stanziati dall’ultima legge di bilancio, e con 2,6 miliardi di investimenti attivati nell’economia verde». Un impegno che fa del Gse (Gestore dei servizi energetici), spiega il presidente Francesco Vetrò, «un pivot importante» nel percorso di decarbonizzazione disegnato dalla strategia governativa fissata dal Piano nazionale energia e clima.
La pandemia cambierà i piani?
Dobbiamo essere onesti nel riconoscere che il quadro si è complicato e che non siamo ancora usciti dalla crisi. Tuttavia, in tale contesto, proprio la bussola dello sviluppo sostenibile può costituire un volano eccezionale per la ripresa. È in effetti questo il tempo di trovare le risorse - finanziarie, amministrative, organizzative - per fare investimenti pubblici e mobilitare quelli privati in un quadro provvisto di adeguate garanzie.
Se si guarda ai target del Pniec, la strada dell’efficienza energetica è in salita. È un traguardo raggiungibile?
La crisi va vista come opportunità di sviluppo e gli interventi sugli edifici, in termini di efficientamento energetico e di installazione di impianti a fonti verdi, costituiscono tra le prime iniziative da attivare in linea con le direttrici del Pniec. E il varo delle misure su ristrutturazioni, comunità energetiche, reddito energetico e mobilità elettrica si inserisce in questo quadro e prevede un ruolo centrale per il Gse.
Sarà rivisto il meccanismo dei certificati bianchi che mostra delle falle? Sono in corso interlocuzioni con il ministero dello Sviluppo Economico per valutare insieme eventuali correttivi necessari. Ricordo che, già nei mesi scorsi, la direzione del Gse preposta alla gestione del meccanismo è stata enucleata dal dipartimento Promozione e Supporto dello sviluppo sostenibile assumendo dignità autonoma all’interno dell’organigramma. L’ulteriore passo sarà affidare la guida della direzione Efficienza Energetica a una figura dirigenziale di spessore che si occupi pienamente delle attività di competenza.
Il Gse ha presentato, con realtà di primo piano, un manifesto per un nuovo green deal per l’Italia. A cosa punta? Il manifesto ribadisce che l’obiettivo nell’era post Covid-19 non può che essere uno sviluppo durevole basato su un’economia decarbonizzata e circolare. E, in questo quadro, il ruolo del Gse è e sarà sempre più determinante e si muoverà sulle direttrici già pienamente operative, dal continuo miglioramento della qualità dei servizi e del rapporto con gli interlocutori alla totale sinergia con le altre istituzioni in un gioco di squadra virtuoso e quindi vincente.
Si è parlato di uno scontro interno al vertice. Cosa risponde?
Spiace riscontrare che la dialettica all’interno del cda sia stata percepita o peggio ancora narrata come “scontro” tra persone. Sono dinamiche che risentono delle diverse visioni e sensibilità, specie su situazioni ben specifiche o su atti gestionali, e su cui non voglio addentrarmi, ma in ogni caso posso confermare che il cda e gli organi di controllo hanno continuato ad operare - e continuano a farlo - nell’interesse della società e che l’operatività non ne ha risentito particolarmente. E il maggior coinvolgimento dell’intero cda nella gestione ha già determinato l’accelerazione delle azioni a supporto di operatori e istituzioni, in una logica di promozione dello sviluppo sostenibile.
Un emendamento al Dl rilancio ripropone la via del commissariamento e dello spacchettamento del gruppo. Qual è la sua posizione?
Una eventuale decisione in tal senso non può che caratterizzarsi per connotati di natura prettamente “politica” essendo indubbiamente slegata dai risultati positivi storicamente conseguiti dal gruppo, che potrebbero essere messi a repentaglio dall’incertezza generata da tale percorso. Senza contare che gli interventi sull’assetto delle controllate non sarebbero in linea con l’esigenza di terzietà nello svolgimento di attività cruciali per il sistema.
I vertici delle controllate sono in scadenza. Ci saranno cambiamenti?
Sono incorso le necessarie analisi e valutazioni, Sono incorso le necessarie analisi e valutazioni, anche insieme ai ministri, in particolarecon il titolare dello Sviluppo Economico, inp articolarecon il titolare dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che dettagli indirizzi strategici ed operativi al Gse e il cui ministero sovraintende anche alle attività,cui ministero sovraintende anche alle attività, agli obiettivi e alle prospettive di sviluppo delle controllate Gse.