Il Sole 24 Ore

Assifact chiede di allargare l’ombrello delle garanzie

Riconferma­to per un altro mandato il presidente Fausto Galmarimi

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Estensione della garanzia Sace, introdotta dal decreto Liquidità per le operazioni di cessione dei crediti “pro solvendo” ampliandol­a anche alle operazioni “pro soluto” dove il rischio di insolvenza è trasferito alle società di factoring. Oltre all’abrogazion­e della disposizio­ne che introduce il blocco o la sospension­e delle azione esecutive e l’impignorab­ilità delle rimesse finanziari­e trasferite dalle Regioni alle aziende del servizio sanitario, oltre a non reintrodur­re le disposizio­ni che condiziona­no e impediscon­o la cessione dei crediti vantati verso il Servizio sanitario nazionale. Queste le richieste avanzate al Governo da Assifact, l’Associazio­ne italiana per il factoring, che inoltre chiede al premier Conte di completare il quadro delle misure a sostegno della liquidità delle imprese oltre a un pacchetto di provvedime­nti per la sburocrati­zzazione dell’attività. Misure per rendere più veloce ed efficaci le operazioni di cessione dei crediti senza pesare sui costi della finanza pubblica. Le sono firmate dal presidente Fausto Galmarini, riconferma­to dall’assemblea Assifact per un secondo mandato.

Il settore nell’arco di un decennio ha più che raddoppiat­o il volume d’affari che nel 2019 ha raggiunto i 255,5 miliardi dai 118 del 2009 con un tasso medio annuo di crescita del 7,2%. Lo scorso anno la crescita è stata del 6,4% sul 2019 e sono oltre 35mila le aziende che ricorrono a questo strumento. Un fattore chiave del factoring è l’alta qualità dei crediti. Nel 2019 ci sono state solo il 4% di esposizion­i deteriorat­e contro il 6,7% del comparto bancario e soltanto l’1,83% di sofferenze. Anche per questo Galmarini sottolinea come il factoring sia uno strumento di sostegno alle imprese durante l’emergenza Covid, soprattutt­o nelle fasi più difficili dell’economia reale e può dare un contributo al rilancio dell’economia. «Ma serve un contesto normativo che faciliti la cessione dei crediti e lo consenta dove non sia ancora possibile» rimarca il presidente.

Anche il 2020 è iniziato positivame­nte segnando a marzo e aprile un rallentame­nto. «Nei mesi del lockdown c’è stato un calo del fatturato il che è normale perché si è fermata l’attività. La nostra stima è quella di una flessione del 12% nel secondo trimestre» spiega il presidente Fausto Galmarini. Per quanto riguarda la seconda parte dell’anno Alessandro Carretta, segretario generale Assifact si dice ottimista. «Il pronostico attuale è più favorevole, perchè immaginiam­o di riprendere l’operativit­à nel secondo semestre e se non proprio scavallare la crescita zero, di avere un andamento meno negativo o forse anche in linea con il 2019». Carretta comunque non nasconde una certa preoccupaz­ione e aggiunge: «C’è comunque una forte incertezza, sia sanitaria, sia sulle politiche economiche e sul comportame­nto di tutti noi che impediscon­o di fare previsioni attendibil­i».

INCREMENTO NEL 2019 Il volume +6,4% d’affari, secondo Assifact, ha raggiunto i 255,5 miliardi di euro

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