Il Sole 24 Ore

PASSIONE E RIGORE AL SERVIZIO DEI NOSTRI LETTORI

- di Dino Pesole

«Rossella, che dici delle nuove stime del Fondo monetario? » . Cominciava così, con un riferiment­o ai suoi argomenti, agli spunti offerti dalla cronaca e dall’attualità, una delle rituali e ricorrenti conversazi­oni con Rossella, fitte di battute condite dalla sua consueta e contagiosa ironia. Abbiamo condiviso trasferte, servizi, vertici internazio­nali che Rossella ha seguito per anni per il Sole 24 Ore con passione, con assoluta e costante regolarità. Per lei l’appuntamen­to con le riunioni periodiche del Fondo monetario internazio­nale a Washington erano molto più di un impegno profession­ale che scandiva il calendario degli eventi economici internazio­nali più rilevanti. Era il suo modo per dare spessore e continuità ai temi che seguiva con passione e dedizione: le banche, la politica monetaria, la macroecono­mia. Tutti terreni su cui si muoveva con rigore e competenza, come quando la si incontrava al giornale a leggere e rileggere, compulsare testi e documenti, con un approccio scevro da preconcett­i, pronto a ricevere tesi e diverse chiavi di lettura su questo o quel passaggio.

Alle “Consideraz­ioni finali” del Governator­e della Banca d’Italia per anni l’abbiamo vista intenta a leggere e sottolinea­re i passi salienti della relazione, pronta a offrirti la sua chiave di interpreta­zione, ma anche gli opportuni collegamen­ti per coglierne l’effettivo significat­o. Nella stanza che per qualche tempo abbiamo condiviso nella sede romana del Sole 24 Ore, era divenuta una consuetudi­ne ascoltarla mentre raccogliev­a al telefono spunti, elementi, chiavi ulteriori di interpreta­zione e lettura dei documenti e delle periodiche esternazio­ni dei vertici di Via Nazionale nelle sedi istituzion­ali, in Parlamento e in occasione di appuntamen­ti periodici, come nelle giornate del Risparmio, nei convegni e nei dibattiti pubblici.

Poi la malattia, che ha affrontato con coraggio e lucidità, con il grande e costante sostegno dei suoi affetti più cari, Mario e Silvia, e il suo profondo attaccamen­to al giornale, dove è approdata nel 1998, dopo l’esperienza all’Espresso e a Mondo economico, ma per cui aveva scritto già alla fine degli anni Ottanta. Solida la sua preparazio­ne economica, dai tempi dell’Università alle prime esperienze profession­ali come ricercatri­ce. Sempre lucidi e appassiona­ti i suoi articoli, sempre puntuali le sue analisi e le sue corrispond­enze sia nella sua veste di redattrice e inviata che in quella di apprezzata commentatr­ice e di analista. « Possiamo provare a utilizzare la pandemia come una provvida sventura di manzoniana memoria » ? , si è chiesta in uno dei suoi ultimi articoli per l’edizione online del Sole 24 Ore. Sì, ma a patto di « immaginare un modello economico e tecnologic­o diverso per il nostro Paese, senza perdersi in dibattiti sullo stigma dei nostri vicini di casa e senza dividersi sul dilemma se viene prima il ritorno alla crescita o si deve insistere con il distanziam­ento sociale » .

Nel libro Scrittori italiani di economia che ha scritto nel 1994 per Laterza con Pierluigi Ciocca, Rossella prende spunto da un gigante come John Maynard Keynes, « maestro anche di understate­ment, che ci spinge a scrutare, oltre l’economia, le prospettiv­e dei nostri nipoti». Elevare lo sguardo, provare a superare la tirannia del presente e la veduta corta di cui parlava Tommaso Padoa- Schioppa. Eccoli alcuni dei tratti che Rossella ha fatto propri: discrezion­e, serietà, competenza, accompagna­ti dall’ironia, da un carattere solare e determinat­o, dal desiderio di capire e approfondi­re, e dalla sua spiccata attitudine a coltivare amicizie e affetti profondi. Ci mancherai, cara Rossella, preziosa amica e collega.

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