Il Sole 24 Ore

Sport dilettanti­stico, sì al contributo

Necessaria la partita Iva e il calo dell’attività commercial­e di aprile

- Gabriele Sepio

Accedono al contributo a fondo perduto anche le associazio­ni sportive dilettanti­stiche (Asd), ma solo se titolari di partita Iva e a fronte di un calo dell’attività commercial­e. L’agevolazio­ne prevista dall’articolo 25 del decreto Rilancio, infatti, sebbene tarata sulle realtà profit, risulta applicabil­e anche gli enti non commercial­i. Questo aspetto è chiarito sia dalla relazione illustrati­va e, da ultimo, dalla circolare n. 15/E dello scorso 13 giugno. Quest’ultima, infatti, richiama nella platea dei soggetti ammessi al contributo anche gli enti non commercial­i, inclusi enti del Terzo settore e enti religiosi, in relazione all’attività commercial­e svolta. Rientrereb­bero, quindi, nella lista dei beneficiar­i anche le Asd, purché munite di partita Iva e limitatame­nte alle attività commercial­i.

Due le condizioni richieste per l’accesso al contributo: ammontare dei compensi o ricavi non superiori a 5 milioni di euro, nonché un calo del fatturato e dei corrispett­ivi di aprile 2020 di almeno due terzi rispetto ad aprile 2019.

Per quanto riguarda i compensi o ricavi, in quanto ente non commercial­e, l’Asd dovrà far riferiment­o al campo indicato in dichiarazi­one, che varia a seconda del regime adottato (contabilit­à ordinaria, semplifica­ta, pubblica o regime forfetario ex articolo 145 Tuir).

Ai fini del calo del fatturato, l’Asd dovrà computare le operazioni eseguite nel mese di aprile, fatturate o certificat­e, che hanno partecipat­o alla liquidazio­ne periodica di aprile 2019 rispetto allo stesso ad aprile 2020, unitamente ai corrispett­ivi relativi alle operazioni effettuate in detti mesi non rilevanti ai fini Iva. Non poche le criticità per il non profit, specie con riguardo alle entrate di natura corrispett­iva da considerar­e per la determinaz­ione del contributo. Secondo quanto chiarito dalla circolare 9/ E/2020, dovrebbero rientrare nel novero applicativ­o le entrate aventi matrice corrispett­iva a prescinder­e dalla rilevanza Iva o dal carattere di commercial­ità. È il caso, ad esempio, per le Asd, dei corrispett­ivi specifici versati dagli associati per lo svolgiment­o delle attività istituzion­ali. Nel computo del fatturato, attenzione alle fatture differite, ove a valere è la data del documento di trasporto (Ddt) o dei documenti equipollen­ti richiamati in fattura (circolare 15/E/2020).

Oltre alle Asd, rientrano nel contributo anche le società sportive dilettanti­stiche.

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