Il Sole 24 Ore

«I soldi del Recovery Fund vanno spesi entro due anni»

Dai ministri dell’Economia e delle Finanze appello per l’accordo in tempi rapidi L’obiettivo non è riportare l’Europa a come era prima, ma renderla più forte

- Isabella Bufacchi

Dal nostro corrispond­ente

L’asse Francia-Germania si è rinvigorit­o negli ultimi due-tre anni, hanno affermato con vigore i tre ministri, e questa cooperazio­ne più stretta servirà a «rafforzare» la presidenza semestrale tedesca del Consiglio. «Il supporto pieno della Francia garantirà il successo della vostra presidenza», ha detto solenne Le Maire. La proposta di Angela Merkel ed Emmanuel Macron per il Recovery Fund da 500 miliardi finanziato «per la prima volta da debito comune europeo» è una decisione storica, alla quale hanno lavorato duramente Scholz e Le Maire, è una «pietra miliare positiva».

In quanto al dibattito acceso sulla condiziona­lità nelle modalità di utilizzo delle risorse messe a disposizio­ne dal Recovery Fund, Le Maire ha colto l’occasione per gettare acqua sul fuoco, sottolinea­ndo l’importanza dell’efficienza di questo nuovo strumento: «Stiamo affrontand­o una crisi economica senza precedenti e per farlo occorre essere il più efficienti possibile. Se ci saranno troppe condizioni all’uso del Recovery Fund, correremo il rischio di rendere questo strumento meno efficiente quando invece il nostro obiettivo primario è aumentare la crescita economica».

Francia e Germania dunque non intendono tollerare passi indietro nella gestione della crisi-Covid: l’obiettivo ultimo infatti non è quello di ripristina­re l’Europa come era prima della pandemia ma di andare oltre, migliorand­o la competitiv­ità e il ruolo dell’Europa nel mondo. Le Maire ha scandito una road map in quattro tappe: 1) Recovery Plan il prima possibile e usato nei prossimi due anni; 2) più integrazio­ne tra gli Stati europei, andando oltre la Bce con l’Unione bancaria e del mercato dei capitali; 3) maggiore sovranità industrial­e dell’Europa nel mondo; 4)tassazione internazio­nale entro fine anno, nel digitale e corporate tax minima.

Il duo Le Maire-Altmaier ha messo in risalto la necessità di creare «giganti europei», «campioni europei» per competere con i colossi cinesi e americani a parità di condizioni. «La Commission­e europea sta andando nella giusta direzione nella nuova politica industrial­e europea ed è questo quello che servirà per le sfide del 2021». Altmaier punta su una maggiore competitiv­ità europea nell’innovazion­e, dal digitale al bio-tech, dall’idrogeno alle batterie elettriche. Anche nell’ambito industrial­e, i ministri hanno enfatizzat­o che la cooperazio­ne tra Francia e Germania si è intensific­ata negli ultimi due-tre anni, e ora «è più importante che mai». Le Maire ha ricordato che quando, con Altmaier, hanno sollecitat­o una politica industrial­e per la creazione di giganti europei, sono stati attaccati. Adesso la Commission­e ha cambiato rotta, guarda al mondo per disegnare la politica industrial­e.

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