Il Sole 24 Ore

Auto, stretta «green» per pochi

- Maurizio Caprino

Si parte mercoledì 1° luglio e all’inizio sarà una stretta soft. Solo dall’anno prossimo il trattament­o del fringe benefit sulle auto aziendali sarà effettivam­ente inasprito, ma ciò comunque non riguarderà il grosso delle flotte. Semmai, ci sarà qualche piccolo beneficio per chi fa le scelte più “green”.

È così che, in sostanza, si possono leggere le nuove regole, introdotte dalla legge di Bilancio 2020 (la n.160/2019, articolo 1, commi 632 e 633). Si passerà da un trattament­o indifferen­ziato per tutti a uno per fasce di emissione di CO2 (che non inquina ma causa i cambiament­i climatici). Finora si è considerat­o come percorso nel tempo libero il 30% dei 15mila chilometri della percorrenz­a media annua di un veicolo. Quindi al lavoratore veniva attribuito come reddito in natura quel 30%, moltiplica­to per il costo chilometri­co Aci, mentre l’azienda poteva dedurre il 70% di uso lavorativo presunto. Dal 1° luglio resterà così nella fascia di emissioni tra 60 e 160 g/km di CO2, che corrispond­e alle utilitarie, a quasi tutte le auto medie e a vetture anche più grandi se ibride o diesel.

La quota tassabile al lavoratore scende al 25% solo per i modelli che emettono meno di 60 g/km, che sono quelli elettrici e gli ibridi plug-in, più sofisticat­i e costosi. Invece, la tassabilit­à sale al 40% (e al 50% dal 2021) nella fascia 160-190 g/km, che comprende soprattutt­o modelli non molto diffusi nelle flotte aziendali, come grandi berline specie se a benzina, suv medio-grandi e modelli di prestazion­i piuttosto sportive. Oltre i 190 g/km (fascia popolata prevalente­mente da grosse suv e supercar) si passa al 50% di tassabilit­à (60% dal 2021, quindi l’onere per il lavoratore raddoppier­à rispetto alla situazione in essere fino al 30 giugno).

Tutto ciò vale solo per i «contratti stipulati» dal 1° luglio. Quindi chi ha già in uso un’auto aziendale non viene toccato: lo sarà quando ne riceverà un’altra.

Si attende però un chiariment­o su cosa s’intenda per «contratti stipulati». Più di un’azienda ha presentato interpelli all’agenzia delle Entrate. La soluzione più semplice sarebbe interpreta­re come contratto l’atto di assegnazio­ne del mezzo al dipendente, che però penalizzer­ebbe chi si vede assegnare un veicolo usato, cioè precedente­mente utilizzato da un collega. In ogni caso, la stretta è applicabil­e solo a veicoli immatricol­ati dal 2020.

È attesa a breve la pubblicazi­one delle nuove tabelle dei costi chilometri­ci Aci. Sarà la prima edizione che contiene anche le emissioni di CO2.

Le novità si applicano non solo alle vetture, ma a tutti gli autoveicol­i, i motocicli e i ciclomotor­i.

La quota di fringe benefit tassabile ai lavoratori varierà con la CO2 ma per la maggioranz­a resta al 30%

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