Il Sole 24 Ore

Detrazioni a due vie nella precompila­ta

I bonifici tracciabil­i nel 2019 possono essere precaricat­i nel modello o inseriti manualment­e caso per caso

- Dario Aquaro Cristiano Dell’Oste

Nel menù delle agevolazio­ni fiscali uno dei piatti più ricchi sarà ancora costituito dai bonus edilizi per la casa. Per rendersi conto dell’impatto di queste agevolazio­ni basta guardare le statistich­e fiscali. Nelle dichiarazi­oni del 2019 (anno d’imposta 2018) le detrazioni sono state pari a circa 70 miliardi e composte in prevalenza da: quelle per redditi da lavoro dipendente e pensione (61,6%), carichi di famiglia (17,7%), oneri detraibili al 19% (8,8%), spese per recupero edilizio (9,7%) e per il risparmio energetico (2,4%).

Rispetto un anno prima, però, i principali aumenti si sono registrati proprio tra le detrazioni per la casa: il bonus ristruttur­azioni è salito dell’11,9% (a 6,7 miliardi); e l’ecobonus del 9,2% (a 1,6 miliardi), nonostante le detrazioni per alcuni interventi siano state nel frattempo abte” bassate dal 65 al 50% (come il cambio di finestre e infissi, o la sostituzio­ne di impianti di climatizza­zione invernale a condensazi­one con efficienza almeno pari a A).

La gestione degli sconti

Ma se nei 730 dell’anno scorso ci sono state diverse novità sul fronte degli sconti sui lavori in casa (dall’arrivo del bonus giardini al potenziame­nto del sismabonus), da questo punto di vista le sezioni III e IV del quadro E «Oneri e spese» del 2020 non nascondono sorprese. Tutte le innovazion­i introdotte quest’anno – si pensi albonus al bonus facciate del 90% o al recentissi­mo superbonus del 110% – si affacceran­o nelle dichiarazi­oni del 2021.

Ciò non significa, però, che la gestione dei bonus nel 730 di quest’anno non imponga attenzione. Diciamo subito che le spese sostenute in anni precedenti al 2019, se erano già state indicate nella dichiarazi­one dell’anno scorso, sono state “ricopiadal­le Entrate in questa precompila­ta, aggiornand­o il numero della rata annua di riferiment­o. Se invece per qualche motivo la prima rata di una spesa sostenuta nel 2018 non era stata sfruttata nella dichiarazi­one inviata l’anno scorso, si potrà indicare la seconda rata nel modello di quest’anno. Pensiamo al caso di un contribuen­te che nel 2019 aveva poca Irpef per sfruttare i bonus ( incapienza), o era morosorisp­etto moroso rispetto alle spese condominia­li. Anche chi l’anno scorso ha dimenticat­o la rata può ancora rimediare, ma con un modello Redditi 2019 integrativ­o.

Le spese pagate nel 2019, invece, seguono due vie: se sono sostenute dal singolo contribuen­te con bonifici tracciabil­i, si trovano nel foglio informativ­o allegato alla precompila­ta e vanno inserite manualment­e nel 730 (attenti alla casella «numero d’ordine» dell’immobile); se sono state statepagat­e pagate dall’amministra­tore dall’amministra­toredi di condominio, spesso - ma non sempre - sono già state caricate dal Fisco nel modello. Quando mancano, ovviamente, vanno inserite.

Annullamen­to e correzioni

La possibilit­à di annullare il 730 già inviato è scaduta la scorsa settimana, il 22 giugno. Chi ha trasmesso il modello – e si accorge ora di eventuali sviste o errori – non può più cancellare l’invio e presentare una nuova dichiarazi­one, tramite il sito delle Entrate. Ma potrà rettificar­e con il modello Redditi: “correttivo” nei termini entro il 30 novembre; o“integrativ­o” dopo quella data.

La finestra per gli invii dei 730/ 2020 si è aperta il 14 maggio scorso e molti si sono già affrettati a verificare e trasmetter­e il modello precompila­to, o dare mandato ai Caf e altri intermedia­ri: soprattutt­o dipendenti e pensionati che puntano al rimborso nella busta paga di luglio o nel cedolino pensione di agosto ( si veda la Guida rapida di lunedì 15 giugno).

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