Detrazioni a due vie nella precompilata
I bonifici tracciabili nel 2019 possono essere precaricati nel modello o inseriti manualmente caso per caso
Nel menù delle agevolazioni fiscali uno dei piatti più ricchi sarà ancora costituito dai bonus edilizi per la casa. Per rendersi conto dell’impatto di queste agevolazioni basta guardare le statistiche fiscali. Nelle dichiarazioni del 2019 (anno d’imposta 2018) le detrazioni sono state pari a circa 70 miliardi e composte in prevalenza da: quelle per redditi da lavoro dipendente e pensione (61,6%), carichi di famiglia (17,7%), oneri detraibili al 19% (8,8%), spese per recupero edilizio (9,7%) e per il risparmio energetico (2,4%).
Rispetto un anno prima, però, i principali aumenti si sono registrati proprio tra le detrazioni per la casa: il bonus ristrutturazioni è salito dell’11,9% (a 6,7 miliardi); e l’ecobonus del 9,2% (a 1,6 miliardi), nonostante le detrazioni per alcuni interventi siano state nel frattempo abte” bassate dal 65 al 50% (come il cambio di finestre e infissi, o la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale a condensazione con efficienza almeno pari a A).
La gestione degli sconti
Ma se nei 730 dell’anno scorso ci sono state diverse novità sul fronte degli sconti sui lavori in casa (dall’arrivo del bonus giardini al potenziamento del sismabonus), da questo punto di vista le sezioni III e IV del quadro E «Oneri e spese» del 2020 non nascondono sorprese. Tutte le innovazioni introdotte quest’anno – si pensi albonus al bonus facciate del 90% o al recentissimo superbonus del 110% – si affaccerano nelle dichiarazioni del 2021.
Ciò non significa, però, che la gestione dei bonus nel 730 di quest’anno non imponga attenzione. Diciamo subito che le spese sostenute in anni precedenti al 2019, se erano già state indicate nella dichiarazione dell’anno scorso, sono state “ricopiadalle Entrate in questa precompilata, aggiornando il numero della rata annua di riferimento. Se invece per qualche motivo la prima rata di una spesa sostenuta nel 2018 non era stata sfruttata nella dichiarazione inviata l’anno scorso, si potrà indicare la seconda rata nel modello di quest’anno. Pensiamo al caso di un contribuente che nel 2019 aveva poca Irpef per sfruttare i bonus ( incapienza), o era morosorispetto moroso rispetto alle spese condominiali. Anche chi l’anno scorso ha dimenticato la rata può ancora rimediare, ma con un modello Redditi 2019 integrativo.
Le spese pagate nel 2019, invece, seguono due vie: se sono sostenute dal singolo contribuente con bonifici tracciabili, si trovano nel foglio informativo allegato alla precompilata e vanno inserite manualmente nel 730 (attenti alla casella «numero d’ordine» dell’immobile); se sono state statepagate pagate dall’amministratore dall’amministratoredi di condominio, spesso - ma non sempre - sono già state caricate dal Fisco nel modello. Quando mancano, ovviamente, vanno inserite.
Annullamento e correzioni
La possibilità di annullare il 730 già inviato è scaduta la scorsa settimana, il 22 giugno. Chi ha trasmesso il modello – e si accorge ora di eventuali sviste o errori – non può più cancellare l’invio e presentare una nuova dichiarazione, tramite il sito delle Entrate. Ma potrà rettificare con il modello Redditi: “correttivo” nei termini entro il 30 novembre; o“integrativo” dopo quella data.
La finestra per gli invii dei 730/ 2020 si è aperta il 14 maggio scorso e molti si sono già affrettati a verificare e trasmettere il modello precompilato, o dare mandato ai Caf e altri intermediari: soprattutto dipendenti e pensionati che puntano al rimborso nella busta paga di luglio o nel cedolino pensione di agosto ( si veda la Guida rapida di lunedì 15 giugno).