Il Sole 24 Ore

Polizze Rc più care per 2 milioni di moto E cresce l’evasione

Con la polizza famiglia molte due ruote in classe 1 ma rincari da 6 a 34 euro dei premi Con l’emergenza economica i 2,7 milioni di veicoli senza Rc auto sono già in crescita

- Maurizio Caprino

Sono due milioni di moto e motorini a pagare il conto della polizza famiglia, che dovrebbe favorirli. Si era capito subito che la novità, introdotta per legge a febbraio soprattutt­o per allargare alle due ruote il diritto di ottenere la stessa classe del veicolo più “virtuoso” nel nucleo familiare, rischiava di essere neutralizz­ata da rincari. E con il lockdown la schiera degli italiani in difficoltà economiche si ingrossa e aumenta il rischio di veicoli non assicurati.

Sono moto e motorini a pagare il conto della polizza famiglia. Un paradosso, ma non una sorpresa: si era capito subito che la polizza famiglia era stata introdotta per legge soprattutt­o per allargare alle due ruote il diritto di ottenere la stessa classe di merito maturata dal veicolo più “virtuoso” nel nucleo familiare (di solito, l’auto di un genitore) ma rischiava di essere neutralizz­ata da rincari (se non altro perché di solito il costo degli incidenti da risarcire non cala di botto e le compagnie devono pagarlo senza perderci). Ma questo pare il meno, ora che c’è l’emergenza Covid: con molti che hanno perso il lavoro o buona parte dei guadagni, si teme che torni ad aumentare la quota dei veicoli che circolano senza copertura Rc auto.

Beneficio a pagamento

Sono bastati pochi mesi perché le compagnie reagissero al calo di incassi causato dalla polizza famiglia, in vigore dal 16 febbraio. Poco dopo era scattato il lockdown, che ha portato una generale e netta diminuzion­e dei prezzi Rc auto e a un lieve aumento a maggio con la prima ripresa della mobilità. Ma a giugno sono arrivate al Sole 24 Ore del Lunedì segnalazio­ni di lettori che hanno rinnovato polizze moto in classe 1 (quindi che non causano incidenti da tempo), con rincari non trascurabi­li. La conferma arriva dai dati del portale di comparazio­ne e vendita Segugio.it, sui preventivi elaborati sino al 21 giugno: i prezzi restano inferiori a quelli di dicembre 2019 sia per le auto sia per motocicli e ciclomotor­i, ma con un’eccezione proprio per le due ruote in prima classe (si veda la tabella sotto a sinistra). Un rincaro medio di soli 6 euro su dicembre, ma che sale a 34 euro nel confronto con il minimo di aprile.

Il rincaro segue la nuova distribuzi­one dei preventivi per classe di merito: dalla primavera quella dei più “virtuosi” è salita dal 35% al 54% del totale, per effetto della polizza famiglia. Molte compagnie, per recuperare gli incassi persi per l’obbligo di riconoscer­e a più motociclis­ti la prima classe, hanno aumentato i prezzi proprio qui.

Se n’è accorto solo chi in prima classe c’era già: per gli altri l’esborso 2020 è diminuito grazie alla “promozione d’ufficio” in prima. Ma non quanto ci si attendeva: le compagnie fanno differenza tra chi quella classe l’ha maturata “sul campo” e chi l’ha avuta per legge: secondo le prime stime di Segugio.it, questi ultimi pagano mediamente il 20% in più.

Il rischio evasione

Su questo s’innescano gli effetti del lockdown: la schiera degli italiani in difficoltà economiche si è ingrossata e in autunno rischia di farlo sempre più (si veda a pagina 8). L’esperienza della crisi iniziata nel 2008 insegna che in momenti così sale anche il numero dei veicoli non assicurati. Il picco, 3,9 milioni (l’8,7% del parco circolante), risale al 2014, poi una graduale discesa fino ai 2,7 (6%) del 2018.

Ora è presto per vedere una risalita per la pandemia, anche perché il Dl Cura Italia e le prassi di alcune compagnie hanno fatto slittare molti rinnovi di polizza. Ma ci sono già alcuni segnali.

L’Ania, l’associazio­ne delle compagnie, osserva che già a marzo, primo mese (nemmeno completo) di lockdown, la raccolta premi Rc auto è calata del 12%, molto più della media del primo trimestre (5,5%). E aggiunge che stanno diminuendo i clienti che, scaduta una polizza, la rinnovano con la stessa compagnia: di questi tempi, il rinnovo può non essere avvenuto affatto. Lo Sna, il principale sindacato degli agenti assicurati­vi, riscontra che alcuni mancati rinnovi sono dovuti a difficoltà logistiche o dimentican­ze, ma stima un 3-5% di casi i problemi sono di liquidità; di qui la proposta di costituire un fondo per aiutare chi non ha soldi per assicurars­i (si veda l’articolo a destra). Le risorse verrebbero da un’altra conseguenz­a del lockdown: il “tesoretto” di 1,5 miliardi risparmiat­i per il netto calo degli incidenti registrato in quei 69 giorni.

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