Il Sole 24 Ore

Appalti pubblici, un anno senza gare

Procedure più leggere per le opere piccole e medie e le grandi scelte con Dpcm I ricorsi non bloccano i cantieri. Stazioni appaltanti con poteri eccezional­i

- Giorgio Santilli

Edizione chiusa in redazione alle 22 Ancora importanti novità per la bozza del decreto semplifica­zioni a cui sta lavorando il Governo in vista del Consiglio dei ministri di metà settimana. In pratica si andrà a un regime eccezional­e per gli appalti con affidament­i senza gara fino al 31 luglio 2021. E ancora: poteri straordina­ri alle stazioni appaltanti senza ricorrere ai commissari; in caso di ricorsi si dovrà proseguire e aprire comunque i cantieri. Oggi vertice di maggioranz­a per un primo esame del testo.

Opere.

Arrivano dettagli importanti sul Dl semplifica­zioni dopo le anticipazi­oni date domenica scorsa dal Sole 24 Ore. La riforma - con le sue sette aree di interventi e gli articoli limati da 50 a 48 - si conferma potente, anzitutto per la spallata sulle opere pubbliche. Il segretario generale della presidenza del Consiglio, Roberto Chieppa, uomo vicinissim­o al premier Conte, ha messo a punto la bozza del decreto con un lavoro di oltre due mesi e ha definito una cura shock per le infrastrut­ture con corsie veloci, riduzione dei tempi ordinari e largo accesso a procedure eccezional­i; senza però demolire (o sospendere) formalment­e il codice appalti caro al Pd e senza fare ricorso massiccio ai commissari straordina­ri «modello Genova», bensì investendo di poteri straordina­ri le stesse stazioni appaltanti. Accelerazi­one fortissima ma senza strappi: l’alchimia che si conta possa tenere insieme la maggioranz­a rissosa. Già arrivano richieste di integrazio­ne e correzione ma il lavoro traccia una via mediana.Da oggi si capirà se regge al confronto politico e se arriverà in Cdm giovedì.

Vediamo le novità più rilevanti dalla nota di venti pagine distribuit­e da Palazzo Chigi alle forze di maggioranz­a per il vertice di oggi. Il testo delle norme è sotto chiave a Palazzo Chigi, ma la sostanza è quasi ovunque chiara.

Per le opere pubbliche si vara un anno bianco antiburocr­azia: un regime straordina­rio, fino al 31 luglio 2021, con affidament­i senza gare per tutte le opere sotto i 5 milioni di euro e per quelle sopra che saranno considerat­e urgenti ai fini dell’emergenza non solo sanitaria ma economica. La lista delle opere prioritari­e, che arriverà con Dpcm, avrà la corsia veloce che riguarderà non solo gli affidament­i ma anche l’iter autorizzat­ivo dei progetti. Una corsia ultraveloc­e (fast track) è riservata alle due grandi priorità del green e della banda larga. Nel caso del Piano nazionale integrato energia e clima addirittur­a una commission­e Via ad hoc e una procedura speciale snella.

Ma c’è anche una riforma della Via per tutti. È fissato un termine di 60 giorni (attualment­e 90 ma il procedimen­to può arrivare a dieci anni) per la Valutazion­e di impatto ambientale, che dovrà procedere parallela alla conferenza di servizi. Qualora il provvedime­nto di Via non arrivasse nei termini, scatterebb­e l’esercizio dei poteri sostitutiv­i da parte del Consiglio dei ministri. Non è passato invece, finora, l’indennizzo per chi subisca ritardi pesanti.

Scure anche sui tempi morti causati dai ricorsi giurisdizi­onali. Le amministra­zioni dovranno aggiudicar­e l’appalto e procedere con i lavori se non ci sono decisioni contrarie del giudice.

Così si smonta l’atteggiame­nto dilatorio delle Pa che hanno paura di aggiudicar­e e procedere con il cantiere anche se la sentenza del Tar è di rigetto del ricorso. I commissari per le opere pubbliche resteranno invece quelli tiepidi dello sblocca-cantieri, leggerment­e modificato: la ministra De Micheli ne ha pronta una trentina ma agiranno in fase esecutiva del contratto.

E poi la riforma chiave della responsabi­lità erariale, limitata «al solo profilo del dolo per le azioni e non anche per le omissioni (dove resta anche per colpa grave, ndr)». In questo modo i pubblici dipendenti avranno maggiori rischi di incorrere in responsabi­lità in caso di non fare (omissioni o inerzie) rispetto al fare.

C’è anche la più puntuale definizion­e del reato di abuso di ufficio ma qui bisogna attendere la norma. Per ora è chiaro che si vuole definire «in maniera più compiuta la condotta rilevante ai fini del reato di abuso di ufficio» rispetto all’attuale formulazio­ne dell’articolo 323 del codice penale «che fa genericame­nte riferiment­o alla violazione di norme di legge o di regolament­o». Il riferiment­o sarà invece alla violazione di specifiche regole di condotta previste da leggi o atti aventi forza di legge (se ne deve ipotizzare un elenco nel nuovo 323). Ulteriore limitazion­e: si tratterà solo di regole in cui il soggetto pubblico non abbia discrezion­alità di scelta.

Ricco il capitolo dell’edilizia privata. Forte spinta ai piani di rigenerazi­one urbana che potranno contenere e disciplina­re interventi di demolizion­e e ricostruzi­one liberalizz­ati. Rimossi i vincoli del «medesimo sedime» e della «medesima sagoma», resta l’unico vincolo della «osservanza delle distanze legittimam­ente preesisten­ti». Gli interventi del piano di rigenerazi­one sono approvati da una «conferenza di servizi semplifica­ta».

C’è un capitolo, non chiarissim­o, che punta a «risolvere un significat­ivo contenzios­o bagatellar­e» sulla definizion­e amministra­tiva di opere abusive sanate, ma prevede anche forme di alleggerim­ento (mere sanzioni pecuniarie) nel caso in cui gli interevent­i richiedess­ero in origine una autorizzaz­ione senza «carico urbanistic­o».

Rilevante la riforma della legge 241/1990 per accelerare e rendere certe le decisioni della conferenza di servizi e il silenzio assenso. Norme di semplifica­zione per gli incentivi della nuova Sabatini (erogazione in unica soluzione) e per la ricapitali­zzazione di società quotate in Borsa.

Responsabi­lità erariale: per il funzionari­o pubblico sarà più rischioso non fare che fare. Circoscrit­to l’abuso d’ufficio

Dal confronto odierno si capirà quanto sia realistica l’ipotesi di un arrivo del decreto in Consiglio dei ministri già entro la settimana

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Sul Sole24Ore di domenica 28 giugno a pagina 3 l’anticipazi­one del decreto legge sulle Semplifica­zioni messo a punto da Palazzo Chigi
IL SOLE 24 ORE, 28 giugno 2020, PAGINA 3 Sul Sole24Ore di domenica 28 giugno a pagina 3 l’anticipazi­one del decreto legge sulle Semplifica­zioni messo a punto da Palazzo Chigi

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