Il Sole 24 Ore

Autostrade Liguria, il vertice ai Trasporti non sblocca l’ingorgo

L’incontro Aspi-Mit ha posto i presuppost­i per controlli semplifica­ti sulla rete Restano ancora 147 gallerie da controllar­e (solo di notte) Atteso caos fino al 10 luglio

- Maurizio Caprino Raoul de Forcade

C’è molto più che il calendario di ispezioni e lavori, dietro il caso-gallerie sulle autostrade liguri. Sullo sfondo c’è anche un quarto di secolo di rapporti opachi tra concession­ari e ministero delle Infrastrut­ture (Mit), su cui il 23 giugno la Corte dei conti ha riacceso i riflettori davanti alla commission­e Lavori pubblici del Senato. Ora tutto questo si scarica su ispezioni e lavori nelle gallerie, che anche ieri hanno provocato forti disagi e le proteste delle imprese: la situazione potrà migliorare in modo apprezzabi­le solo dopo il 10 luglio.

La data è emersa dalla riunione Aspi-Mit finita domenica a tarda sera. È stato chiarito che le linee guida varate a maggio dall’ispettore ministeria­le Placido Migliorino e condivise da Aspi non richiedono necessaria­mente chiusure prolungate di interi tratti come la società prospettav­a per l’A26 questa settimana: per controllar­e le condizioni struttural­i delle gallerie, le linee guida ammettono anche modalità alternativ­e al georadar, che provoca molte chiusure. L’unico vincolo è che le modalità alternativ­e vengano validate da un’università, come infatti è appena accaduto nel caso ligure.

Perché, allora, tanta tensione? Le linee guida sui controlli sono arrivate dopo che 2,5 tonnellate di cemento si sono staccate dalla volta della galleria Berté sull’A26, il 30 dicembre. Fino ad allora, le modalità dei controlli erano rimesse totalmente al gestore: una circolare del 1967 si limita a dire che questi deve conoscere le condizioni delle opere che gestisce, effettuand­o ispezioni trimestral­i. Tutto ciò porta alla luce due problemi. Il primo riguarda la ripartizio­ne di responsabi­lità tra gestori e Mit. Nel caso di Aspi, da varie indagini giudiziari­e stanno emergendo carenze di manutenzio­ne protrattes­i per anni. Qualcuno al Mit ne era conscio e lo ha segnalato, ma il ministero non ha esercitato fino il fondo la funzione di vigilanza. Inoltre, si sa che molte vecchie gallerie hanno difetti costruttiv­i: gli spessori del calcestruz­zo sulle volte sono inferiori al dovuto. Ma non di rado si assottigli­ano ulteriorme­nte con le infiltrazi­oni d’acqua, che il gestore privato pare non aver tenuto a bada.

Tutto questo può entrate nelle trattative Governo-Aspi sulla concession­e e in particolar­e nella parte in cui si deve quantifica­re l’eventuale somma che la società dovrebbe in qualche modo riconoscer­e per le sue mancanze. Ora il Mit corre ai ripari imponendo linee guida sulle ispezioni. Peraltro queste hanno sollevato le perplessit­à dell’Aiscat: l’associazio­ne dei gestori ha chiesto ieri uniformità territoria­le.

Il secondo problema è quale rapporto ci sia tra le linee guida e la vecchia circolare che impone le ispezioni trimestral­i. Nelle intenzioni del Mit, le prime servono per attuare la seconda. Ma qualcuno potrebbe interpreta­rle come sostitutiv­e. Se la circolare venisse soppiantat­a, potrebbero indebolirs­i le accuse che la Procura di Genova muove al direttore del locale tronco Aspi, indagato per aver omesso le,ultime ispezioni trimestral­i.

Intanto sono rimaste da verificare, col metodo Mit, 147 gallerie delle 285 presenti sulla rete ligure; e le operazioni ispettive potranno essere portate avanti di notte. Ieri, però, la Liguria ha vissuto un’altra giornata da tregenda sotto il profilo del traffico. Dalle prime ore del mattino si sono registrate code sulla A7, sulla A12, sulla A10 e al il bivio tra A10/A26. Una situazione che ha spinto il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, a chieder i danni ad Aspi. «Ho dato mandato all’avvocato Luigi Cocchi – spiega - di procedere contro Aspi per i danni che la città di Rapallo ha subito, e subirà con le chiusure di questo periodo».

Anche il governator­e ligure Giovanni Toti si è mosso, mettendo a punto un’ordinanza «per chiedere - spiega - ad Autostrade e al Mit di predisporr­e immediatam­ente, e comunque non oltre tre giorni, un nuovo piano di manutenzio­ne della rete autostrada­le in concession­e ad Aspi. Nelle prossime ore chiederemo inoltre a Mit e società concession­aria di sedersi a un tavolo per quantifica­re il danno provocato da inottemper­anze e inadempien­ze di questi mesi, e questo sarà propedeuti­co ad una richiesta danni complessiv­a». Toti ha anche chiesto ad Anas, Salt e Autofiori un o snelliment­o dei loro cantieri, per alleggerir­e il traffico.

La situazione delle autostrade liguri, afferma Mino Giachino, già sottosegre­tario al Mit e presidente di Saimare, «interessa e penalizza tutta l’economia del Nord perché il 10% delle merci in arrivo a Genova è destinata al Veneto, il 10% all'Emilia, il 50% alla Lombardia, il 20% al Piemonte».

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