Bivona torna su Mediobanca in versione fondo attivista
Ma nel mirino c’è Generali: «Distribuire le azioni ai soci della banca»
Rispunta la Bluebell di Giuseppe Bivona e Marco Taricco nella vicenda Mediobanca-Generali. Questa volta però non in versione advisory, bensì in versione fondo attivista in proprio, neocostituito a novembre ma già intervenuto su una serie di situazioni, da Lufthansa a Hugo Boss. Bivona e Taricco non sono sconosciuti sulla scena italiana, hanno affiancato Elliott su Telecom e hanno preso posizioni polemiche su Mps, solo per citare alcune delle loro iniziative. Su Mediobanca Bluebell si era già affacciata due anni fa quando il dossier era stato sottoposto anche a Elliott e ad altri fondi attivisti, ma allora non se ne era fatto niente. Ora, la nuova iniziativa, che rappresenta l’esordio del fondo in Italia, è stata avviata con una lettera inviata a Mediobanca, nella quale si evidenziano una serie di criticità che riecheggiano quelle rimbalzate dall’enturage di Leonardo Del Vecchio che con la sua finanziaria Delfin ha in corso il vaglio Bce per la richiesta di salire fino al 20% nella banca d’affari milanese. La lettera è accompagnata da una richiesta di incontro perchè lo spirito, dicono fonti londinesi vicine al dossier, vuole essere “collaborativo”: «Cercheremo di incontrarli - dicono - e di capire in che misura hanno intenzione di ascoltare i nostri suggerimenti». Tuttavia, se dalla
Bluebell ammettono che la banca è solida, ha un’ottima qualità del credito ed è gestita da un management competente, non per questo si risparmiano le critiche. Che sostanzialmente riguardano quattro aree: la strategia, l’efficienza operativa, il capitale e la corporate governance. A grandi linee, sulla strategia l’osservazione è che l’attuale gestione ha trascurato il core business dell’investment banking. È lo stesso concetto che aveva espresso Del Vecchio quando lo scorso autunno era spuntato nel capitale di Mediobanca e aveva proposto per crescere la fusione con un’altra banca d’affari internazionale, come aveva fatto lui in casa propria con Luxottica-Essilor.
Sull’efficienza operativa il dito è puntato sulla funzione holding - anche questo un altro punto in comune - dove soo allocati costi generali non attribuiti alle diverse aree di business, che secondo Bluebell sono eccessivi. Sulla corporate governance il tema è sempre lo stesso: la previsione statutaria di scegliere l’amministratore delegato tra i manager del gruppo presenti in consiglio con azianità di almeno tre anni. Punto che sarà però modificato alla prossima assemblea di fine ottobre, quando sarà anche da rinnovare il board, per la prima volta con la lista di “maggioranza” presentata dal cda uscente.
Ma il piatto forte dell’iniziativa del fondo - che ha comprato azioni Mediobanca, sotto però la soglia informativa dell’1% - punta sempre a Generali. Bluebell chiede che vengano distribuite a tutti i soci di Mediobanca le azioni del Leone sotto forma di dividendo straordinario e/o che vengano distribuiti diritti a comprare le azioni a prezzo predefinito. Anche qui ci sono delle affinità con la posizione dell’imprenditore degli occhiali che aveva contestato a Mediobanca l’eccessiva dipendenza da Generali. Di Del Vecchio da Londra parlano con toni lusinghieri: «È un plus avere azionisti vocati esclusivamente alla creazione di valore. Non vediamo perchè non dovrebbe ottenere l’ok di Bce a salire nel capitale».
Inutile dire che rispetto ai punti segnalati in Mediobanca la vedono diversamente, forti del fatto che dal 2013 hanno prodotto un total return per gli azionisti del 160%, ponendosi tra le prime cinquere banche europee. In particolare, per quanto riguarda Generali, l’idea non entusiasma affatto: si sottrarrebbe patrimonio alla banca, che in questo momento non è il massimo, verrebbe meno una riserva utile per finanziare nel caso un’acquisizione “trasformativa”, e si renderebbe più fragile l’azionariato di Generali che vede Piazzetta Cuccia nella posizione di primo azionista con una quota del 13%. Senza contare che, in emergenza Covid, la Bce non gradisce la distribuzione di dividendi.