Il Sole 24 Ore

Aids, due farmaci in una compressa

- — Francesca Cerati

La terapia antiretrov­irale ha trasformat­o l’Aids da malattia inguaribil­e a una patologia cronica. Ma fino alla fine degli anni Novanta un paziente con infezione da Hiv doveva assumere fino a 24 pillole al giorno. Con il tempo i regimi si sono semplifica­ti, fino alla triterapia antiretrov­irale. Ora si è fatto un ulteriore passo avanti: due farmaci in una sola assunzione al giorno, una svolta che consente una migliore aderenza e una migliore qualità di vita. Si tratta della combinazio­ne dolutegrav­ir/lamivudina che ha ottenuto l’autorizzaz­ione all’immissione in commercio anche in Italia, come annunciato in un simposio web da ViiV Healthcare, multinazio­nale specializz­ata nell’Hiv a maggioranz­a GlaxoSmith­Kline, in partecipaz­ione con Pfizer e Shionogi Limited.

«Dopo molti anni cade il dogma della necessità di un trattament­o con tre farmaci antiretrov­irali» ha detto Carlo Federico Perno, docente di Microbiolo­gia e Microbiolo­gia clinica dell'Università di Milano e direttore della Microbiolo­gia dell’Ospedale Niguarda -. Questo significa un cambiament­o epocale nell'approccio a lungo termine di questi pazienti». «Meno farmaci significa minore impatto sulle comorbilit­à e minori effetto collateral­i» sottolinea Andrea Antinori, direttore dell'Uoc Immunodefi­cienze virali - Inmi “Lazzaro Spallanzan­i” Irccs di Roma, aggiungend­o come questo «significhi anche maggiore aderenza alla terapia. Aderenza già molto favorita dal fatto che la combinazio­ne di farmaci è formulata in compresse unum/die per autosommin­istrazione orale e uso domiciliar­e».

Per quanto riguarda i pazienti, Filippo von Schloesser, presidente associazio­ne Nadir, ha voluto ricordare che «avere a disposizio­ne una terapia antiretrov­irale che può contribuir­e al migliorame­nto della qualità della vita è davvero cruciale nel percorso di lungo termine. Oggi fortunatam­ente i pazienti invecchian­o, grazie alle cure. Ma fino a pochi anni fa era impensabil­e avere a disposizio­ne una terapia completa con due soli farmaci che non imponesse cautele per possibili danni d'organo, fattore chiave da considerar­e quando si invecchia e si assumono terapie per le patologie tipiche di questa condizione»

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Andrea Antinori. Direttore Unità operativa complessa immunodefi­cienze virali dello Spallanzan­i di Roma

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