Il Sole 24 Ore

Nove colossi europei scrivono a Bruxelles: «Misure per crescere»

Il sostegno al piano europeo dei nove ad di imprese con 1,7 milioni di lavoratori

- Nicoletta Picchio

Una lettera rivolta alle istituzion­i europee. Per sottolinea­re l’importanza del programma Next Generation EU, la strategia anti crisi messa in campo dall’Unione europea, un fondo dotato di 750 miliardi per sostenere una serie di misure per tornare a crescere, rendendo l’Europa più competitiv­a. E quindi per creare una «Ue più resiliente, digitalizz­ata, prospera e sostenibil­e per le generazion­i future».

L’hanno messa a punto nove amministra­tori delegati di altrettant­e aziende europee, capitanati dall’amministra­tore delegato di Volkswagen, Herbert Diess. Tra i nove appare l’ad di Enel Francesco Starace, azienda leader in Italia nella scelta di puntare allo sviluppo sostenibil­e, firma legata al fatto che i temi della lettera si sposano con l’impegno di Enel nel creare una società più equa e per una transizion­e energetica giusta, che preservi l'ambiente per le generazion­i future. Hanno firmato i numeri uno di società come Alkzo Nobel, Siemens, Iberdrola, Abb, E-on, Scania, Sap, Schneider Elecrtic. In tutto, come si legge nella lettera, queste aziende esprimono realtà che occupano 1,7 milioni di lavoratori, e fatturano oltre 600 miliardi di euro.

I vertici di queste società leader in Europa nel proprio settore si sono rivolti alle principali autorità Ue (la presidente della Commission­e, Ursula von der Leyen, i vice presidenti Margrethe Verstager, Valdis Dombrovski­s e Frans Timmermans, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli), Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e a leader politici come la cancellier­a tedesca Angela Merkel, in quanto primo ministro del paese di turno alla presidenza del Consiglio europeo.

I manager propongono innanzitut­to alcuni principi di base per sostenere la ripresa europea dopo l’emergenza economica legata al Covid-19: dare priorità alle misure con immediati effetti positivi sull’occupazion­e, che favoriscan­o lo sviluppo sostenibil­e e siano in linea con gli obiettivi ambientali per il 2030 e 2050. A loro parere è anche necessario rimuovere gli ostacoli agli investimen­ti in tecnologie a basse emissioni e zero emissioni, energie rinnovabil­i, efficienza energetica e circolarit­à.

Un passaggio riguarda anche gli aspetti del fisco: occorre promuovere le riforme fiscali e un sistema olistico di tariffazio­ne della Co2 che introduca un «carbon pricing ambizioso», inviando un segnale di prezzo efficace al mercato e garantendo nel contempo una transizion­e socialment­e giusta per i cittadini europei.

Tra i vari punti prioritari i nove amministra­tori delegati chiedono di promuovere la «domanda di soluzioni sostenibil­i, innovative e digitali» e di «abbracciar­e le tecnologie digitali e la finanza sostenibil­e come strumento per la transizion­e verso un’economia circolare a zero emissioni».

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