Nove colossi europei scrivono a Bruxelles: «Misure per crescere»
Il sostegno al piano europeo dei nove ad di imprese con 1,7 milioni di lavoratori
Una lettera rivolta alle istituzioni europee. Per sottolineare l’importanza del programma Next Generation EU, la strategia anti crisi messa in campo dall’Unione europea, un fondo dotato di 750 miliardi per sostenere una serie di misure per tornare a crescere, rendendo l’Europa più competitiva. E quindi per creare una «Ue più resiliente, digitalizzata, prospera e sostenibile per le generazioni future».
L’hanno messa a punto nove amministratori delegati di altrettante aziende europee, capitanati dall’amministratore delegato di Volkswagen, Herbert Diess. Tra i nove appare l’ad di Enel Francesco Starace, azienda leader in Italia nella scelta di puntare allo sviluppo sostenibile, firma legata al fatto che i temi della lettera si sposano con l’impegno di Enel nel creare una società più equa e per una transizione energetica giusta, che preservi l'ambiente per le generazioni future. Hanno firmato i numeri uno di società come Alkzo Nobel, Siemens, Iberdrola, Abb, E-on, Scania, Sap, Schneider Elecrtic. In tutto, come si legge nella lettera, queste aziende esprimono realtà che occupano 1,7 milioni di lavoratori, e fatturano oltre 600 miliardi di euro.
I vertici di queste società leader in Europa nel proprio settore si sono rivolti alle principali autorità Ue (la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, i vice presidenti Margrethe Verstager, Valdis Dombrovskis e Frans Timmermans, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli), Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e a leader politici come la cancelliera tedesca Angela Merkel, in quanto primo ministro del paese di turno alla presidenza del Consiglio europeo.
I manager propongono innanzitutto alcuni principi di base per sostenere la ripresa europea dopo l’emergenza economica legata al Covid-19: dare priorità alle misure con immediati effetti positivi sull’occupazione, che favoriscano lo sviluppo sostenibile e siano in linea con gli obiettivi ambientali per il 2030 e 2050. A loro parere è anche necessario rimuovere gli ostacoli agli investimenti in tecnologie a basse emissioni e zero emissioni, energie rinnovabili, efficienza energetica e circolarità.
Un passaggio riguarda anche gli aspetti del fisco: occorre promuovere le riforme fiscali e un sistema olistico di tariffazione della Co2 che introduca un «carbon pricing ambizioso», inviando un segnale di prezzo efficace al mercato e garantendo nel contempo una transizione socialmente giusta per i cittadini europei.
Tra i vari punti prioritari i nove amministratori delegati chiedono di promuovere la «domanda di soluzioni sostenibili, innovative e digitali» e di «abbracciare le tecnologie digitali e la finanza sostenibile come strumento per la transizione verso un’economia circolare a zero emissioni».