«Salvi grazie ai clienti storici del lusso»
Per Chimera Gold di Arezzo da aprile gli ordinativi hanno ripreso a correre
Chi fa il terzista per i grandi marchi – come Chimera Gold di Arezzo che produce accessori metallici (fibbie, catene, borchie) per le borse griffate – di solito nei periodi di crisi moltiplica i timori, perché si sente in balìa dei clienti che magari ritardano i pagamenti o contestano gli ordini. «E invece i brand con cui lavoriamo, a partire dal gruppo francese
Lvmh, nell’emergenza Covid sono stati molto attenti alla filiera produttiva e hanno cercato di tutelarla il più possibile » , spiega Eleonora Anselmi, direttore operativo dell’azienda di famiglia che nel 2019 ha fatturato 12 milioni.
Chimera Gold durante il lockdown ha perso una bella fetta degli ordini in portafoglio (circa il 40%), che difficilmente quest’anno potrà recuperare, ma dalla riapertura a fine aprile ha ripreso a correre: «I nuovi ordini sono arrivati – spiega Anselmi – e la cosa interessante è che sono per le borse classiche, mentre stanno frenando quelle con una forte componente moda, più innovative, forse perché il mondo della moda sta ridefinendo la presentazione delle collezioni. I brand si stanno concentrando sul prodotto che li identifica».
Ad aiutare Chimera Gold in questa fase sono stati anche gli investimenti fatti negli ultimi tre anni nell’industria 4.0: «Abbiamo riorganizzato il ciclo di produzione – spiega Anselmi - e oggi cogliamo il risultato di queste scelte: avendo quasi tutte le lavorazioni interne e flessibilità tra i reparti riusciamo a far lavorare tutti i 62 dipendenti». L’azienda ha richiesto la cassa integrazione ma finora non l’ha utilizzata: «Per luglio gli ordini ci sono – conclude Anselmi – per agosto vedremo se rimanere aperti in base agli ordini».