Mondini «Ora basta con i rimpalli, qui le imprese soffrono»
«Qualcuno deve assumersi le responsabilità della situazione delle autostrade liguri. Basta coi rimpalli tra i soggetti coinvolti. Le aziende soffrono». A parlare è Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, al termine di un’altra giornata di caos della viabilità, con lunghe code e l’incidente di un Tir sulla A10 che ha perso il carico sulla carreggiata. Il governatore ligure Giovanni Toti ha ricordato che Autostrade per l’Italia sta ragionando su ulteriori sconti dei pedaggi autostradali in Liguria. E Aspi ieri ha scritto al Mit che, se non cambierà il piano di controlli nelle gallerie liguri, i disagi si estenderanno inevitabilmente a tutto il mese di luglio, senza tenere conto degli eventuali interventi di manutenzione straordinaria. Mentre Aiscat, di fronte alla commissione Lavori pubblici del Senato ha sottolineato che «la Liguria ha avuto regole che sono cambiate a inizio lavori». A quanto risulta, però, il ministero dei
Trasporti mantiene la sua posizione, secondo cui il manuale di ispezione delle gallerie inviato a tutte le società concessionarie, non ha cambiato gli obblighi ispettivi contenuti nella circolare 6736/61A1 del 1967 e lo smontaggio dei rivestimenti delle gallerie è un adempimento necessario a consentire e ispezioni visive trimestrali, prescritte nella circolare.
Presidente Mondini, che ne pensa della situazione?
Qui c’è un rimpallo di responsabilità inaccettabile. Da quel che so, a maggio il Mit ha chiesto un cambiamento di metodo dei controlli, richiamando una circolare del ’67, mai applicata nei termini ora richiesti, che ha reso necessario reispezionare tutte le gallerie. Bisogna che le persone si prendano la responsabilità di ciò che fanno. Per Genova e la Liguria, anche quando saranno finiti questi controlli a ritmo forsennato, si prospettano due anni di lavori sulle autostrade, in gallerie e viadotti. Un conto sono disagi programmati nel tempo, un altro è entrare in autostrada e non sapere quante ore si resterà lì in coda. E poi chi paga la programmazione folle di luglio?
Sta portando danni alle aziende?
Sta provocando un forte impatto economico in termini di week end persi di turismo, di merci dirottate dal porto di Genova verso altri scali e di danni al mondo dell’autotrasporto, che non ce la fa più.
E poi ci sono le imprese manifatturiere.
Infatti. Soffrono perché si tratta soprattutto di industrie di trasformazione. In questo territorio riceviamo più che altro semilavorati, che arrivano dal porto o attraverso le autostrade e, dopo essere stati trattati, ripartono, sempre via camion o via nave. È lampante quanti danni possa portare l’ingorgo del sistema, anche per la catena di distribuzione.