Bonomi incalza Conte: subito il decreto
Il presidente di Confindustria: «Chiediamo regole semplici e non passi indietro su legalità»
Un appello a stringere i tempi sul decreto semplificazioni. Con regole più semplici e un’amministrazione che non abbia paura di decidere. Senza fare passi indietro sulla legalità. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, incalza il governo e le forze politiche ad un confronto rapido sul tema semplificazioni, che da giorni tiene banco. «Le bozze che sono circolate – sostiene il presidente di Confindustria – non risolvono tutte le criticità». Ma, aggiunge, «è innegabile che il problema è immenso e costituisce da anni un collo di bottiglia per la crescita del paese, la realizzazione di opere e interventi troppo a lungo rinviati, il reddito e il lavoro di migliaia di italiani».
Per Bonomi «è indispensabile un segnale forte. E bene ha fatto il premier Conte ad annunciarlo in questi giorni anche nei colloqui europei». Ci sono ancora punti rilevanti che il governo deve ancora sciogliere: su questi «confidiamo – dice Bonomi – che il confronto possa essere rapido». Ed ha ricordato che da parte di Confindustria sono state avanzate «proposte concrete», con l’aspettativa che «vengano valutate senza pregiudizi». Su un aspetto il presidente di Confindustria
ha voluto insistere specificatamente: «se da un lato chiediamo regole più semplici, non modellate sulle patologie, e un’amministrazione che non abbia paura di decidere, dall’altro non accettiamo alcun passo indietro sul tema essenziale della legalità».
Anzi, la richiesta esplicita del presidente di Confindustria è che «il decreto non investa solo tutte le fasi che allungano incredibilmente i tempi di procedimenti essenziali per l’iniziativa privata e le infrastrutture pubbliche ma – continua Bonomi – indichi anche tempi molto più rapidi per perseguire chi viola le norme in materia e per non dover aspettare decenni per abbattere gli ecomostri edilizi, come invece è avvenuto nella storia italiana». Più nel dettaglio, secondo le posizioni espresse recentemente da Confindustria, bisognerebbe intervenire su alcuni temi tra cui evitare la fuga dalla firma, limitando la responsabilità erariale alle sole ipotesi di dolo e circoscrivendo il reato di abuso di ufficio, rafforzare l'uso delle autocertificazioni, bisogna snellire alcune discipline settoriali come nel campo dell’ambiente, che ostacolano l’iniziativa privata e la realizzazione delle infrastrutture. È urgente un intervento sulla Valutazione di impatto ambientale. Nel medio periodo occorrono interventi strutturali per rendere efficiente il sistema decisionale, aumentando la capacità di spesa. C’è sempre sul tavolo, inoltre, la revisione del Titolo V della Costituzione.