Recovery Fund: verso una intesa su 750 miliardi e taglio soft al bilancio
Bruxelles accelera: vertice europeo l’8 luglio. Von der Leyen: impegno gigantesco
Nel tentativo di imprimere un’ accelerazione alle trattative tra i Ventisette sul prossimo bilancio comunitario 2021-2027, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha organizzato per l'8 luglio un incontro al vertice con i presidenti delle principali istituzioni comunitarie. Si precisano intanto i contorni di una possibile intesa: un bilancio meno oneroso in cambio del benestare di tutti al controverso Fondo per la Ripresa.
«Sarà necessaria - ha scritto la signora von der Leyen in un comunicato - una forte leadership politica per portare a buon fine questo lavoro. Uno stretto coordinamento tra le istituzioni e il pieno coinvolgimento del Parlamento europeo sono di fondamentale importanza». In una successiva conferenza stampa con la cancelliera Angela Merkela dedicata all’avvio della presidenza tedesca dell’Unione, la presidente della Commissione ha parlato di «impegno gigantesco» nel quale «tutti i giorni contano». All’incontro, dell'8 luglio, a ridosso di un vertice europeo previsto il 17-18 luglio, parteciperanno oltre alla signora von der Leyen anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli e in rappresentanza della presidenza tedesca la cancelliera Merkel che ha ribadito la volontà di arrivare a un accordo sul bilancio europeo entro l’estate.
Nel suo comunicato, la presidente della Commissione cita l’articolo 324 dei Trattati, che prevede incontri al vertice «nell’ambito delle procedure di bilancio». C’è il desiderio di coinvolgere pienamente il Parlamento europeo che dovrà dare il suo benestare al compromesso raggiunto dai Ventisette. L’assemblea ha approvato nelle scorse settimane mozioni a favore di un bilancio comunitario ambizioso, sia in termini politici che finanziari (si veda Il Sole 24 Ore del 15 maggio). Il suo ruolo non è solo di approvazione del testo. Attraverso le delegazioni nazionali può premere sui governi per raggiungere un’ intesa.
Nel frattempo, si conferma che un possibile accordo sul Fondo per la Ripresa da 750 miliardi di euro potrebbe basarsi su una limatura del bilancio. Secondo
le informazioni raccolte da qui a Bruxelles, la prossima bozza negoziale, attesa entro il 10 luglio, dovrebbe prevedere un bilancio di un valore tra i 1.050 e 1.094 miliardi, rispetto a una proposta di 1.100 miliardi. La chiave di ripartizione del denaro del Fondo verrebbe poi aggiornata, facendo proprie le richieste dei paesi più recalcitranti.
A complicare il negoziato è la questione dello stato di diritto. Nella proposta comunitaria, l’esborso di fondi europei è condizionato al rispetto delle regole democratiche. Ieri la signora von der Leyen ha messo l’accento non tanto sul rispetto dello stato di diritto quanto su un «uso appropriato» dei fondi strutturali, quasi a venire incontro a Ungheria e Polonia, accusati di deriva anti-democratica e che potrebbero mettere il veto al bilancio in presenza di regole troppo stringenti.
Infine, la commissione affari economici del Parlamento europeo doveva decidere ieri sera (ma il voto è via mail e i risultati si saprano oggi) di non esercitare il veto su un atto delegato comunitario che prevede l’obbligo di un paese che ha usato i prestiti sanitari del Mes di inviare alla Commissione il dettaglio delle spese. Il M5S aveva preannunciato il voto contrario.