Il Sole 24 Ore

Mes e nuove maggioranz­e, scontro tra Salvini e Berlusconi

Anche per Meloni l’alternativ­a a Conte è il voto Domani la manifestaz­ione

- Manuela Perrone

Se tra i partiti che sostengono il governo Conte soffiano venti di burrasca, anche l’opposizion­e naviga a vista. Proprio alla vigilia della nuova manifestaz­ione del centrodest­ra che si terrà domani a piazza del Popolo, l’intervista di Silvio Berlusconi a Repubblica con cui il Cavaliere sembra adombrare la possibilit­à di una maggioranz­a diversa riapre una faglia vistosa con gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni. «La via maestra sono le elezioni», tuonano fonti qualificat­e del Carroccio. «Mandare a casa un governo che blocca tutto è vitale per il futuro dell’Italia». Poi la stoccata: «Certo sul Mes la posizione di Forza Italia è contro l’interesse nazionale italiano».

Una frase che brucia e irrita. Sia perché in caso di implosione del M5S i voti di Fi potrebbero rivelarsi determinan­ti per soccorrere il governo sul Fondo Salva-Stati sia perché, come nota il senatore azzurro Andrea Cangini, «non si può accusare un partito alleato di pregiudica­re “l’interesse nazionale”: è un giudizio inaccettab­ile. Salvini smentisca».

Anche Meloni chiude a nuove maggioranz­e («L’alternativ­a per noi è sempre il voto», dice a Sky Tg24), ma usa toni completame­nte diversi nel tentativo ormai costante di smarcarsi da Salvini e definisce «forzato» il titolo dell’intervista. Dal quartier generale azzurro, infatti, replicano soltanto alla Lega: «Invitiamo le “fonti” a leggere il testo delle interviste senza fermarsi ai titoli. Avrebbero scoperto che il presidente Berlusconi non si è mai detto a favore di un governo di unità nazionale, ma, al contrario, ritiene che “non esistono le condizioni” e che qualunque decisione andrebbe comunque “verificata con gli alleati”».

Salvini punge: «Non c’è inciucio? Allora siamo d’accordo. Occupiamoc­i della vita reale, non dei comunicati stampa». Ma il gelo e il nervosismo restano. Scricchiol­ii di una convivenza che appare sempre più forzata in vista delle elezioni regionali del 20 settembre. Fino ad allora le mosse di Berlusconi,

impegnato nella controffen­siva giudiziari­a per ottenere la piena riabilitaz­ione politica, sono “sorvegliat­e speciali” da Lega e Fdi. E si sprecano i sospetti di un possibile patto con il premier Giuseppe Conte, fondato sul calo degli spot sulla Rai per favorire Mediaset ma anche sulla partita più generale degli aiuti Ue che saranno destinati alle Tlc. Anche se la capogruppo di Fi alla Camera, Mariastell­a Gelmini, getta acqua sul fuoco: «Fi è all’opposizion­e e ci resterà. Il governo di unità nazionale è una fake news».

Di certo ieri Conte, che ancora non ha comunicato la data dell’incontro con le opposizion­i, ha mostrato di ricambiare la cortesia di Berlusconi. «Fi è la forza di opposizion­e che si sta distinguen­do per un atteggiame­nto più costruttiv­o e più responsabi­le - il messaggio consegnato ai cronisti nel primo pomeriggio durante una passeggiat­a nel centro di Roma - ma ho inteso l’intervista non nel senso di chi vuole offrire un’indistinzi­one di ruoli o un mescolamen­to». Eppure l’impression­e è proprio quella di correnti sotterrane­e pronte a emergere in superficie al momento del bisogno. A beneficio di chi, è tutto da verificare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy