A Bressanone nasce il polo europeo della computer vision
Il progetto Covison Lab ha già raccolto 1,5 milioni dalle imprese del consorzio
Far nascere un hub europeo per la ricerca avanzata sulla computer vision, da applicare in ambiti come guida autonoma, robotica, modellazione 3D, manifattura 4.0 e intelligenza artificiale. È la scommessa del Covison Lab, nato a Bressanone grazie alla visione di sette tech-company del territorio: Alupress, Durst Barbieri Electronics, Microgate, Microtec, MPD e TTControl.
Consapevoli che nel mondo globale la competizione non è più tra singole imprese, ma tra sistemi territoriali – fatti di aziende, istituzioni, università – le società fondatrici hanno investito nel progetto 1,5 milioni di euro. Questo ha permesso al consorzio di attrarre fondi della Provincia di Bolzano, per una dotazione complessiva che sfiora i 3 milioni.
La visione artificiale, ovvero la capacità di riprodurre digitalmente le abilità dell’occhio umano, per poi “donarle” a macchine e algoritmi – per esempio, per guidare un’auto nel traffico o un trattore tra filari – sarà il focus del Covision Lab, i cui uffici e laboratori sono ospitati nella sede della Dust, azienda specializzata in sistemi per la riproduzione e l’elaborazione digitale di immagini.
In particolare, la ricerca sarà concentrata su processi per acquisizione, ricostruzione e analisi 3D, controllo di qualità di superfici e analisi e modellazione del corpo umano tramite sistemi multi-camera. Filoni di ricerca per nuove tecnologie con promettenti ricadute industriali, che saranno implementate non solo per le esigenze dei soci fondatori, ma in prospettiva anche per conto terzi.
Nel comitato scientifico del consorzio siedono studiosi di fama internazionale come Rita Cucchiara, professoressa ordinaria di computer vision presso il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’università di Modena e Reggio Emilia e direttrice del laboratorio nazionale di Intelligenza artificiale e sistemi intelligenti; Pietro Perona, professore di ingegneria elettrica, computazione e sistemi neurali presso il California Institute of Technology e Paolo Lugli, rettore della Libera università di Bolzano, già preside del dipartimento di Ingegneria elettrica e informatica del Politecnico di Monaco di Baviera.
«Siamo orgogliosi di avere la possibilità di far nascere un progetto unico, che punta a rendere l’Alto Adige area di riferimento per la computer vision in Europa», dichiara Federico Giudiceandrea, presidente del board di Covision Lab, fondatore di Microtec e presidente di Assoimprenditori Alto Adige. «L’obiettivo di Covision Lab – continua – è quello di produrre ricerca a livello internazionale fornendo ai suoi fondatori un vantaggio competitivo. Per farlo vogliamo attrarre giovani talenti del territorio, ma anche dal resto d’Italia e dall’estero».
Un primo risultato è già stato raggiunto. Il ceo di Covision Lab è Franz Tschimben, ricercatore con esperienza in computer vision rientrato in Italia dalla Silicon Valley per guidare il nuovo progetto. Ma potrebbe essere solo l’inizio. Il centro di ricerca prevede di impiegare 15 persone entro il prossimo anno. La selezione è già iniziata. Durante il lockdown, Covision Lab ha ricevuto oltre duecento candidature da tutto il mondo. Ricercatori ed esperti in computer vision pronti a trasferirsi a Bressanone per continuare le loro ricerche, con la prospettiva di poterle poi trasferire al mondo delle imprese.