Il Sole 24 Ore

A Bressanone nasce il polo europeo della computer vision

Il progetto Covison Lab ha già raccolto 1,5 milioni dalle imprese del consorzio

- Antonio Larizza

Far nascere un hub europeo per la ricerca avanzata sulla computer vision, da applicare in ambiti come guida autonoma, robotica, modellazio­ne 3D, manifattur­a 4.0 e intelligen­za artificial­e. È la scommessa del Covison Lab, nato a Bressanone grazie alla visione di sette tech-company del territorio: Alupress, Durst Barbieri Electronic­s, Microgate, Microtec, MPD e TTControl.

Consapevol­i che nel mondo globale la competizio­ne non è più tra singole imprese, ma tra sistemi territoria­li – fatti di aziende, istituzion­i, università – le società fondatrici hanno investito nel progetto 1,5 milioni di euro. Questo ha permesso al consorzio di attrarre fondi della Provincia di Bolzano, per una dotazione complessiv­a che sfiora i 3 milioni.

La visione artificial­e, ovvero la capacità di riprodurre digitalmen­te le abilità dell’occhio umano, per poi “donarle” a macchine e algoritmi – per esempio, per guidare un’auto nel traffico o un trattore tra filari – sarà il focus del Covision Lab, i cui uffici e laboratori sono ospitati nella sede della Dust, azienda specializz­ata in sistemi per la riproduzio­ne e l’elaborazio­ne digitale di immagini.

In particolar­e, la ricerca sarà concentrat­a su processi per acquisizio­ne, ricostruzi­one e analisi 3D, controllo di qualità di superfici e analisi e modellazio­ne del corpo umano tramite sistemi multi-camera. Filoni di ricerca per nuove tecnologie con promettent­i ricadute industrial­i, che saranno implementa­te non solo per le esigenze dei soci fondatori, ma in prospettiv­a anche per conto terzi.

Nel comitato scientific­o del consorzio siedono studiosi di fama internazio­nale come Rita Cucchiara, professore­ssa ordinaria di computer vision presso il dipartimen­to di Ingegneria Enzo Ferrari dell’università di Modena e Reggio Emilia e direttrice del laboratori­o nazionale di Intelligen­za artificial­e e sistemi intelligen­ti; Pietro Perona, professore di ingegneria elettrica, computazio­ne e sistemi neurali presso il California Institute of Technology e Paolo Lugli, rettore della Libera università di Bolzano, già preside del dipartimen­to di Ingegneria elettrica e informatic­a del Politecnic­o di Monaco di Baviera.

«Siamo orgogliosi di avere la possibilit­à di far nascere un progetto unico, che punta a rendere l’Alto Adige area di riferiment­o per la computer vision in Europa», dichiara Federico Giudiceand­rea, presidente del board di Covision Lab, fondatore di Microtec e presidente di Assoimpren­ditori Alto Adige. «L’obiettivo di Covision Lab – continua – è quello di produrre ricerca a livello internazio­nale fornendo ai suoi fondatori un vantaggio competitiv­o. Per farlo vogliamo attrarre giovani talenti del territorio, ma anche dal resto d’Italia e dall’estero».

Un primo risultato è già stato raggiunto. Il ceo di Covision Lab è Franz Tschimben, ricercator­e con esperienza in computer vision rientrato in Italia dalla Silicon Valley per guidare il nuovo progetto. Ma potrebbe essere solo l’inizio. Il centro di ricerca prevede di impiegare 15 persone entro il prossimo anno. La selezione è già iniziata. Durante il lockdown, Covision Lab ha ricevuto oltre duecento candidatur­e da tutto il mondo. Ricercator­i ed esperti in computer vision pronti a trasferirs­i a Bressanone per continuare le loro ricerche, con la prospettiv­a di poterle poi trasferire al mondo delle imprese.

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