Daimler, il ceo annuncia «tagli drastici dei salari»
Per Daimler in Borsa le cose vanno male, con il titolo in calo del 26% da inizio anno e capitalizzazione intorno ai 40 milioni di euro, meno di un quarto di Tesla, fresca capolista nel mondo dell’Auto. Ma quel che più preoccupa sono i conti, con i crolli verticali (-78% l’Ebit, -92% gli utili nel primo trimestre) imposti dalla dura legge del Covid 19. E se la compagnia californiana dà percettibili segnali di resilienza (battute le stime sulle consegne nel secondo trimestre, a quota 90.650), premiati dal mercato anche ieri con acquisti generosi, in Europa non sembra andare nello stesso modo, a dispetto di modesti segnali di ripresa. Al punto che il ceo di Daimler. Ola Källenius, ha dichiarato ieri durante un webcast del principale sindacato tedesco, Ig Metall, che una «realtà significativamente più dura» per l’industria, segnata dalle ricadute della pandemia, obbligherà a procedere con «drastici» tagli dei salari. Saranno i dirigenti di Daimler a sopportarne le conseguenze più pesanti. La correzione di rotta sarebbe necessaria per non perdere il controllo sullo stato di salute finanziario del gruppo e salvaguardare il livello degli investimenti nelle tecnologie per il futuro.
Tutto questo mentre a novembre Daimler aveva già annunciato un piano di ristrutturazione con 10mila tagli e risparmi per 1,4 miliardi entro il 2022. Altri 10mila posti di lavoro (dai 299mila totali di fine 2019) potrebbero essere tagliati entro il 2025, secondo le indiscrezioni diffuse il mese scorso dal magazine Automobilwoche.