«Ho i soldi per Alitalia, continuerò a corteggiarla»
«Sinergy ha investitori alle spalle, per il salvataggio bastano anche 500 milioni»
«Mi chiedono tutti dove sono i soldi per comprare Alitalia. Quando avremo un piano industriale approvato, i soldi saranno versati » . German Efromovich racconta in un’intervista al Sole 24 Ore il progetto per acquisire la compagnia.
«Mi chiedono tutti dove sono i soldi per comprare Alitalia. Quando avremo un piano industriale approvato i soldi saranno versati sul conto che ci verrà indicato. Se lei va in un negozio di Benetton non deve far vedere i soldi all’entrata, ma quando ha preso la merce e va alla cassa prima di uscire».
Maglietta azzurra e jeans, German Efromovich racconta il suo progetto per acquisire Alitalia, per ora rigettato perché il governo vuole nazionalizzarla. L’intervista, in un albergo romano, ha una breve interruzione quando il suo advisor, Antonio Guizzetti, avvista Paolo Scaroni, vicepresidente di Rothschild, e lo presenta a Efromovich.
Ieri la vicepresidente della Commissione
Ue, Margrethe Vestager, sugli aiuti di Stato ad Alitalia ha detto che «la discontinuità economica deve essere reale. Quindi valuteremo se si tratta effettivamente di una nuova attività». «In questi casi, usiamo una serie di criteri per valutare se la discontinuità è vera oppure no», tra questi «il prezzo e la logica della transazione», nonché «il piano su dipendenti e asset».
Come risanerebbe Alitalia?
Invece di versare altro denaro in Alitalia, il governo dovrebbe venderla, imponendo solo due obblighi al compratore: mantenere il nome e avere l’hub nel principale aeroporto italiano. Ho comprato Avianca Colombia nel 2004 e l’ho risanata in sei mesi. Ad esempio, negli acquisti c’è un elevato potenziale di risparmi.
Anche Lufthansa è interessata.
Ogni compagnia europea se comprasse Alitalia avrebbe un conflitto d’interesse. Preferirebbe portare voli intercontinentali, per esempio da San Paolo del Brasile, sul proprio hub anziché a Fiumicino.
Cosa le ha detto il commissario?
Leogrande è stato il primo a dire lei è benvenuto, prima che presentassi la manifestazione d’interesse. Ma poi hanno cambiato idea. L’ho incontrato di nuovo martedì. Ha detto che non si farà la privatizzazione. Ma la situazione non è definita.
Lei va avanti o si ritira?
Come con una bella donna, continuerò il corteggiamento finché ci sarà un’opportunità. Sappiamo dai giornali che il governo ci metterà 3 miliardi di euro. È troppo, non ha senso. Però non so su cosa sia basato il piano. Forse hanno dei debiti da pagare? Forse vogliono comprare 5 Airbus 380? Costano 350 milioni l’uno.
Il suo gruppo ha le risorse?
Synergy non investe da sola. Abbiamo 3-4 investitori dietro di noi, nordamericani, del Medio Oriente, sudamericani.
Synergy è accusata di mancanza di trasparenza.
È una domanda da inesperti. Non c’è nessun segreto. Synergy possiede il 52% del capitale di Avianca Colombia
Holding, che era quotata a New York fino alla crisi da pandemia.
United non l’ha estromessa dalla gestione di Avianca, per debiti?
Sì, ma abbiamo sempre la quota.
Il bilancio di Synergy è pubblico?
No, perché è una società privata. Abbiamo presentato il bilancio al commissario. Leogrande ha detto che Synergy soddisfa tutti i requisiti economici, patrimoniali e finanziari. Era richiesto di avere almeno un miliardo di euro di fatturato lordo e 250 milioni di patrimonio netto o di liquidità.
Synergy e Avianca Colombia Holding sono registrate a Panama?
Sì.
I soldi sono a Panama?
Sì, a Panama. Panama, Bahamas… tutti questi paesi chiamati paradisi fiscali non sono illegali. Se sei una multinazionale e stabilisci il quartier generale in un paese «tax efficient» è illegale se metti in questi paradisi fiscali i soldi che hai guadagnato in altri paesi. Efficienza fiscale non significa evasione fiscale. Avianca Holding non sarebbe stata accettata per la quotazione al Nyse se non fosse stata in regola.
Quanto metterebbe in Alitalia?
Fino a un miliardo avrebbe senso in base al piano che ho visto l’anno scorso. Se la Newco nasce senza debiti possono bastare 500 milioni di euro.
Mediobanca, advisor di Fs, l’anno scorso ha escluso Synergy per insufficiente trasparenza.
Mediobanca voleva il numero di un conto bancario, voleva dichiarazioni sulla disponibilità finanziaria. Ho risposto: non vi dirò nulla, perché non ero un candidato ufficiale a entrare nella cordata con Ferrovie dello Stato. Né Fs, né Delta, né Atlantia hanno detto: vieni con noi.
Perché non l’hanno voluta?
Era Delta a condurre i giochi. Dietro la scena Delta ha messo un veto su di noi. Perché avrei rinegoziato gli accordi sui voli transatlantici, molto vantaggiosi per Delta e Air France, ma non per Alitalia.
Un manager coinvolto nei negoziati dell’anno scorso ha confidato: Efromovich i soldi li ha, ma non te li fa vedere.
È vero. Ma le ho già spiegato come si fa in un negozio... si paga alla fine.
Conosce i nuovi vertici di Alitalia?
No. Però ho notato che il presidente, Caio, ha un curriculum di spessore, è presidente di Saipem. E ha guidato altre aziende importanti.