Bonomi: «Non ci dicono la verità»
«Ci descrivono attendisti ma è vero il contrario, siamo l’Esecutivo delle decisioni ferme» Gualtieri: un successo i contributi a fondo perduto, avanti su ammortizzatori e stop ai licenziamenti
Il presidente di Confindustria: «Nessuno ha l’interesse e la volontà di dire cosa ci aspetta in autunno» Conte: il meccanismo della Cig è da revisionare. Bombardieri neo segretario Uil: per la riforma usare i fondi Ue
«Siamo in un Paese dove la realtà non viene raccontata. Nessuno ha l’interesse, il coraggio, la volontà di dire qual è la realtà, cosa ci aspetta in autunno». Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha concluso così ieri il forum digitale degli imprenditori under 40. «Decreto semplificazioni, non ne ricordo quanti, riforma del fisco, del diritto societario, degli ammortizzatori sociali. Ma quali sono gli obiettivi? Non basta il nome roboante, bisogna dire qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere e come lo vuoi realizzare» ha incalzato Bonomi, parlando di un elenco di interventi che «non indica le priorità, indica solo l’ampiezza dei problemi aperti che abbiamo come paese » . Intanto il premier Conte, al congresso Uil, ha definito «farraginosi» gli ammortizzatori sociali e ha rilanciato la riforma della Cig, da rendere «più efficace ed efficiente». Per il neo leader della Uil, Bombardieri, si può fare usando i fondi europei.
Giuseppe Conte rifiuta l’etichetta di «governo attendista, incapace di decisioni risolute»: «La realtà dei fatti è il contrario, fa ridere essere descritti in questi termini. Noi abbiamo preso decisioni ferme e risolute e siamo pronti a prenderne anche in futuro». Rivendica il metodo del confronto continuo. Rilancia la riforma degli ammortizzatori sociali, istituti «che si sono rivelati farraginosi»: «Il meccanismo della cassa integrazione ordinaria, straordinaria, quella residuale, Fis, fondo agricolo, fondi bilaterali è un meccanismo che richiede una manutenzione, una revisione in termini anche di maggiore efficacia ed efficienza». Promette il decreto semplificazioni, per cui assicura controlli e invoca coraggio (messaggio al Pd che su alcune deroghe resiste), «all’inizio della settimana». E infine annuncia a stretto giro la ripresa del tavolo sulla riforma fiscale con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Al Consiglio confederale nazionale della Uil, che sancisce il passaggio di consegne tra il segretario uscente Carmelo Barbagallo e il suo successore Pierpaolo Bombardieri, il premier tira il fiato. Nella cornice della Nuvola di Fuksas, in platea anche i ministri Gualtieri, Catalfo e Provenzano, il vento è più benevolo di quello che infuria tra i partiti della maggioranza. Nel suo intervento il premier ringrazia i sindacati per lo sforzo sostenuto durante l’emergenza coronavirus. Sono presenti i segretari Cgil e Cisl, Maurizio Landini e Annamaria Furlan, che con Bombardieri Conte incontrerà per oltre un’ora al termine del Consiglio e che dovrebbe rivedere a Palazzo Chigi in settimana su fisco e decreto luglio. Il premier ricapitola gli interventi e riconosce i ritardi e le «complicazioni amministrative», soprattutto della cassa in deroga estesa a tutti i dipendenti del privato. Disfunzioni che esortano a «essere ancora più incisivi nell’azione di governo».
È Gualtieri, a margine del Consiglio, ad assicurare che saranno rifinanziati gli ammortizzatori sociali e prorogato lo stop ai licenziamenti, come chiedono con urgenza Cgil, Cisl e Uil: «Lo faremo, arriveremo a un confronto con sindacati e imprese per varare un prolungamento e aggiornamento delle misure sociali». Catalfo anticipa l’arrivo di una commissione ad hoc per la riforma. E sempre il ministro dell’Economia rivendica il «successo» dei 2,9 miliardi di contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate a sostegno dei settori più in crisi, «una misura che si sta rivelando molto efficace, un aiuto concreto alla ripartenza per imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori».
Ma la fase 3 è ancora un cantiere aperto, a partire dal fisco. Le direzioni sono tre, sottolinea il premier (che non cita il taglio Iva): semplificazione, contrasto all’evasione anche tramite il cashless e aumento dei redditi disponibili in favore «di chi lavora, di chi produce». «Ora si parte con un quadro più organico che renderà strutturale il taglio del cuneo, poi si svilupperà una cornice di riforma», chiarisce Gualtieri. All’orizzonte Conte garantisce «un progetto nuovo» per uscire dalle secche di «un ventennio perduto». Ripropone la ridefinizione condivisa di «un modello di sviluppo che si è rivelato foriero di diseguaglianze reddituali, territoriali e di genere». E cita il piano “Progettiamo il rilancio” illustrato agli Stati generali. Ai sindacati le mani sono più che tese. Con la maggioranza litigiosa e appesa al filo dei numeri in Senato, il centrodestra che sogna la spallata al governo e gli imprenditori fortemente critici, la pax con i lavoratori è essenziale al premier per evitare un autunno bollente.