Idrogeno, occasione da non perdere
Come spesso accade nella vita la ricetta è molto semplice: alzare lo sguardo, valutare chi sta facendo le scelte migliori, muoversi con rapidità evitando di perdere l'ennesimo treno. Nel caso specifico i servizi pubblicati alle pagine 8 e 9 confermano che ci sono le condizioni per lanciare almeno uno dei grandi progetti di sviluppo economico utili ad una svolta del Paese: gli investimenti che hanno come cardine l’industria dell’idrogeno, una delle fonti di energia più importanti, che rispetto a gas e petrolio ha il doppio vantaggio di essere totalmente rinnovabile quando prodotta dal sole o dal vento e di essere utilizzabile senza emissioni inquinanti né CO2 in settori chiave industriali e dei trasporti.
Quattro circostanze creano terreno fertile. Prima di tutto l’Europa ha reso disponibili finanziamenti importanti, ma sarebbe un errore grave immaginare di portarseli a casa con destrezza o italica furbizia. Così, sia chiaro, non arriverà un euro. Uomo avvisato mezzo salvato. Occorrono progetti adeguati, capacità di programmazione, tempi di realizzazione certi, impegni inderogabili. Purtroppo nessuno di questi grandi progetti spunta all’orizzonte. E il tempo comincia a mancare. Quello sull’idrogeno potrebbe essere una carta importante da giocare. Il secondo fattore è che si tratta di un progetto green, esattamente quanto chiede l’Unione europea, che ha stabilito con chiarezza l’opportunità e la necessità di una svolta ambientalista dell’economia. La terza circostanza favorevole è che in questo momento c’è una offerta notevole di capitali e tassi d’interesse molto bassi da parte dei fondi d’investimento decisi, per loro orientamento strategico, a puntare su progetti verdi. E sarebbe un altro peccato grave lasciarseli sfuggire. Infine la necessità di uscita dall’emergenza economica subentrata all’emergenza sanitaria richiede la capacità di lanciare nuovi modelli di sviluppo economico, che permettano di recuperare investimenti e occupazione. Ecco perché l’utilizzo dell’idrogeno come energia pulita al posto degli idrocarburi vale la pena di essere considerato. Proprio nel campo della sostenibilità e dell’economia circolare l’Italia ha posizioni di avanguardia, che sarebbe un peccato non coltivare e quindi perdere. Chi avesse qualche dubbio sul da farsi deve riflettere sul fatto che nelle settimane scorse la Germania ha dato via libera a un piano per investire 9 miliardi di euro nello sviluppo delle nuove tecnologie di utilizzo dell’idrogeno che, almeno in parte dei casi, hanno ancora costi troppo elevati. In più tra pochi giorni, più esattamente l’8 luglio, l’Europa presenterà il gruppo di lavoro con aziende e istituzioni coinvolte per stabilire le linee guida dei progetti sull’idrogeno. L’obiettivo è stabilire entro un anno gli obiettivi da raggiungere. Ecco perché non cogliere l’attimo sarebbe un altro errore grave, davvero imperdonabile.