Il Sole 24 Ore

Corte dei conti, a Trento e Bolzano nomine a vita dalla Provincia

- Gianni Trovati

L’autocontro­llo è cruciale sul piano personale, ma zoppica su quello istituzion­ale. Da qui la polemica sulle nuove norme per la Corte dei conti di Trento e Bolzano attese domani all’organismo paritetico fra Governo e Province autonome che regola l’attuazione degli Statuti speciali. Perché quelle norme trasforman­o la Corte in un braccio della Provincia: che nominerebb­e, con mandato a vita, 2 giudici del controllo su 4 a Trento, e 3 su 4 a Bolzano. E assorbireb­be nei propri organici dirigenti e dipendenti della magistratu­ra contabile.

La terzietà dei giudici non è un dogma nei territori a Statuto speciale. In Alto Adige sono già di nomina politica i magistrati del Tar, ad Aosta la Regione nomina per sette anni 2 giudici contabili su 4, e anche l’azzardo estremo del mandato vitalizio ha un precedente in Friuli Venezia Giulia. Ma ora a Trento e Bolzano il pacchetto è completo. Le Province dovrebbero «indicare» i giudici da nominare al governo, che farebbe da passacarte, e pagherebbe­ro lo stipendio ai funzionari dell’organo che deve vigilare sui loro bilanci: un’idea «palesement­e contraria ai principi costituzio­nali», tuona l’Associazio­ne nazionale dei magistrati contabili, confidando che «il governo si opponga». Ma più di un sospettoso esponente del centrodest­ra, all’opposizion­e a Roma e Bolzano (ma non a Trento), ricorda i numeri sempre traballant­i a Palazzo Madama, che impreziosi­scono i voti dei tre senatori Svp, in uno scenario che aiuta il governo a chiudere un occhio. Ipotesi, ovviamente, respinta dai leader Svp.

IL NO DELL’ANM CONTABILE L’associazio­ne nazionale dei magistrati contabili chiede al governo di bocciare la norma Ma i voti dell'Svp sono determinan­ti per la maggioranz­a al Senato

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