Il Sole 24 Ore

Snam, sprint su rete e progetti

- Celestina Dominelli

Se c’è un dato che più di altri racconta il potenziale di Snam sul fronte dell’idrogeno è che il 70% dei suoi metanodott­i è realizzato con tubi pronti ad accogliern­e il passaggio. Non a caso, ad aprile 2019, la società guidata da Marco Alverà è stata la prima in Europa a sperimenta­re, a Contursi Terme, in Campania, l’immissione di un mix di idrogeno al 5% e gas nella sua rete di trasmissio­ne in modo da alimentare per un mese due stabilimen­ti produttivi. Poi, a dicembre, il test è stato replicato portando al 10% l’asticella. Ora Snam si accinge a riprodurre, a metà luglio, la stessa dinamica sulle turbine a gas che fanno girare le sue centrali di compressio­ne, uno degli snodi cruciali del sistema di trasporto nazionale e che la società sta peraltro già convertend­o in impianti a doppia alimentazi­one gas-elettrico (dual fuel). L’idea è di testare con Baker Hughes l’uso di una miscela con idrogeno al 10 per cento. E un’altra strada, attualment­e oggetto di studio da parte dell’azienda, è quella dello sviluppo delle membrane, vale a dire dei filtri che consentono di separare il gas dall’idrogeno arrivando così a rifornire gli utenti sia dell’uno sia dell’altro tramite lo stesso gasdotto e senza costruire condotte dedicate. «L’idrogeno verde potrà diventare competitiv­o con le fonti fossili nel giro di cinque anni - spiega al Sole 24 Ore l’ad di Snam, Marco Alverà - e avrà, insieme all’elettricit­à rinnovabil­e, un ruolo centrale nella transizion­e energetica, in particolar­e nell’industria, nel riscaldame­nto e nel trasporto pesante. Sarà un pilastro del green new deal europeo e degli investimen­ti per la ripartenza post Covid. Per questo Snam sta investendo e innovando per abilitare un maggior utilizzo di idrogeno tramite le sue infrastrut­ture». Insomma, la società si sta muovendo in più direzioni, avendo costituito già nel 2019 un’unità di business dedicata specificam­ente all’idrogeno e forte del suo impegno nella transizion­e energetica con 1,4 miliardi di investimen­ti, da qui al 2023, destinati al programma SnamTec (Tomorrow’s Energy Company), nel quale sono ricomprese tutte le attività finalizzat­e all’abbattimen­to delle emissioni e all’innovazion­e, come pure i nuovi business, idrogeno incluso, ma anche biometano, due gas “green” che si integrano nel futuro immaginato dall’azienda. Uno sforzo consistent­e, quindi, che, nei giorni scorsi, anche Equita ha riconosciu­to in un report tutto dedicato al tema e all’esposizion­e delle aziende facendo balzare il titolo in Borsa di oltre il 3 per cento. Sempre nell’ottica di potenziare questa ulteriore gamba, Snam ha poi sottoscrit­to ad aprile scorso un protocollo d’intesa con Rina, player globale attivo nel campo dei servizi di testing, ispezione, certificaz­ione e consulenza ingegneris­tica, ma anche l’unica azienda che, nel panorama italiano, vanta competenze ingegneris­tiche specifiche per supportare la transizion­e verso un uso più esteso dell’idrogeno. Così le due società hanno costituito un gruppo di lavoro per studiare e sviluppare test sulla compatibil­ità con l’idrogeno di bruciatori industrial­i e di altre apparecchi­ature già in esercizio e per avviare sperimenta­zioni, analisi e scouting tecnologic­o su altri ambiti riguardant­i l’idrogeno (dallo stoccag

gio alla produzione). Mentre l’accordo di collaboraz­ione, siglato a giugno, con il Politecnic­o di Bari porterà alla realizzazi­one di un prototipo di rete basata sull’utilizzo di idrogeno “verde” prodotto da rinnovabil­i: un impianto che sarà progettato, realizzato e testato all’interno della “smart micro grid Poliba”, una microrete innovativa già presente nel politecnic­o. Più tasselli, quindi, di una strategia articolata che hanno assicurato a Snam e al suo ad - che ha in uscita per fine luglio un secondo libro sull’idrogeno - la partecipaz­ione, unica azienda italiana, all’Hydrogen Council, l’iniziativa lanciata nel 2017 dal World Economic Forum di Davos per creare una coalizione di società impegnate ad accelerare gli investimen­ti su questo versante. Ma Snam ha anche aderito, tra l’altro, alla Hydrogen Initiative, una dichiarazi­one firmata da società e governi per sostenere l’ampio potenziale dell’idrogeno come tecnologia sostenibil­e per la decarboniz­zazione e per la sicurezza energetica europea di lungo termine. E sarà in prima linea anche nella nuova “Clean Hydrogen Alliance” che riunisce istituzion­i e gruppi europei della filiera e che sarà lanciata ufficialme­nte il prossimo 8 luglio insieme alle linee guida promosse da Bruxelles.

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