L’era dell’auto deve ancora aspettare
Costi elevati e complessità hanno frenato tutti i costruttori
L’era dell’auto a idrogeno non è mai arrivata. E salvo improvvisi cambi di rotta o salti tecnologici non arriverà mai. A credere nelle auto elettriche alimentate da celle a combustibile, le cosiddette Fcev (Fuel Cell electric vehicle), nelle quali l’energia è generata dal processo inverso dell’elettrolisi, sono rimasti in pochi mentre una ventina d’anni ci puntavano tutti con Daimler in tesa. Ora, i costruttori sostanzialmente sono solo tre: Toyota, Hyundai e, senza l’enfasi del passato, Bmw. Tutti gli altri hanno optato solo per le elettriche a batterie (Bev, Battery electric vehicle) e in particolare nella tecnologia celle a ioni di litio, facendo tra l’altro un grosso favore ai cinesi. Il colosso giapponese e quello coreano sono gli unici a commercializzare vetture fuel cell a idrogeno. Perché è avvenuta la fuga dall’idrogeno? Per i costi e perché l’idrogeno non esiste libero in natura e va compresso in speciali bombole e a pressioni elevatissime. Questo aumenta costi e complessità della rete di distribuzione del gas. Con il risultato che i grandi costruttori, hanno optato per le batterie a ioni di litio, investendo miliardi in piattaforme per le Bev come nel caso dei 44 miliardi del solo gruppo Vw.