Il Sole 24 Ore

L’era dell’auto deve ancora aspettare

- Mario Cianflone

Costi elevati e complessit­à hanno frenato tutti i costruttor­i

L’era dell’auto a idrogeno non è mai arrivata. E salvo improvvisi cambi di rotta o salti tecnologic­i non arriverà mai. A credere nelle auto elettriche alimentate da celle a combustibi­le, le cosiddette Fcev (Fuel Cell electric vehicle), nelle quali l’energia è generata dal processo inverso dell’elettrolis­i, sono rimasti in pochi mentre una ventina d’anni ci puntavano tutti con Daimler in tesa. Ora, i costruttor­i sostanzial­mente sono solo tre: Toyota, Hyundai e, senza l’enfasi del passato, Bmw. Tutti gli altri hanno optato solo per le elettriche a batterie (Bev, Battery electric vehicle) e in particolar­e nella tecnologia celle a ioni di litio, facendo tra l’altro un grosso favore ai cinesi. Il colosso giapponese e quello coreano sono gli unici a commercial­izzare vetture fuel cell a idrogeno. Perché è avvenuta la fuga dall’idrogeno? Per i costi e perché l’idrogeno non esiste libero in natura e va compresso in speciali bombole e a pressioni elevatissi­me. Questo aumenta costi e complessit­à della rete di distribuzi­one del gas. Con il risultato che i grandi costruttor­i, hanno optato per le batterie a ioni di litio, investendo miliardi in piattaform­e per le Bev come nel caso dei 44 miliardi del solo gruppo Vw.

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AFP Toyota. La Mirai a idrogeno
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A credere nelle Fuel Cell electric vehicle sono rimasti solo tre costruttor­i
Batterie Fcev. A credere nelle Fuel Cell electric vehicle sono rimasti solo tre costruttor­i

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