Il Sole 24 Ore

BancoPosta punta sul Sal e sulle polizze assicurati­ve

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BancoPosta si muove in grande e affina gli strumenti che sta elaborando per offrire al maggior numero possibile di clienti la possibilit­à di cedere il credito fiscale derivante dal superbonus del 110 per cento.

Il successo dipenderà dalla facilità del meccanismo ma intanto verranno attivate due aree: quella per acquistare i crediti da privati e imprese e quella in ambito assicurati­vo. Saranno infatti offerte tutte le soluzioni assicurati­ve per privati e per liberi profession­isti: non solo quella con premio detraibile al 90% e legata al sismabonus ma anche in un altro ambito, quello per i profession­isti “asseverato­ri” della regolarità della procedura del 110% sia sul piano fiscale che tecnico, che certamente rischiano. «Tutti i profession­isti avranno un prodotto ad hoc - spiegano a BancoPosta - siamo a tre quarti dell’analisi e stiamo finalizzan­do i prodotti».

C’è un tema da approfondi­re, dicono a BancoPosta, sulla capienza di queste misure e sull’entità dei massimali, dato che molto del processo si fonda sulla certificaz­ione. Per fare un esempio, BancoPosta sta realizzand­o percorsi (online e negli uffici) grazie ai quali un’impresa o un cittadino possono cedere il credito: « Siamo in grado di partire

molto velocement­e » promettono.

Il nodo del Sal

Un tema determinan­te è se nelle modalità di lavoro verranno inseriti i Sal, cioè la possibilit­à di cedere i crediti per spese pagate a stato di avanzament­o dei lavori e non in unica soluzione: costituisc­ono, secondo BancoPosta, una possibilit­à importante di cessione intermedia dei crediti. Per BancoPosta, poi, un elemento di forza è la doppia possibilit­à di realizzare la procedura: online ma anche in uno 12.800 uffici postali sul territorio. «Abbiamo sperimenta­to in tempi di Covid - spiegano a BancoPosta - che molti hanno potuto fare tutto in digitale. Ma nelle province con le villette è importante anche la presenza di un operatore negli uffici » .

La capienza

Verranno accettati da BancoPosta non solo i crediti del 110% (ecobonus, sismabonus e interventi “trainati”) ma anche quelli ammessi alla nuova possibilit­à come le ristruttur­azioni con detrazione del 50% della spesa.

Del resto, affermano, «abbiamo un’ampia capienza, sia lato Poste che lato Poste Vita; il tema è il successo della misura. I crediti li useremo noi in compensazi­one, ora è prematuro pensare ad altri strumenti come fondi o altro».

Discrimina­nte per tutti è di chi è la responsabi­lità del credito d’imposta. Se è il primo cedente (contribuen­te) a essere responsabi­le, come è oggi, e la cosa non cambia, va tutto bene. Poste può acquistare crediti e compensare e questo aspetto non è rilevante. Ma se cambiasse qualcosa, dicono a BancoPosta, «il processo richiedere­bbe ulteriori controlli e tutte le operazioni rallentere­bbero».

I dubbi

La misura pone altri punti di domanda: «Se dovesse passare nella legge di conversion­e del Dl 34 o nei provvedime­nti attuativi il tema dei Sal - dicono a BancoPosta - con il salto delle due classi energetich­e che arriva a fine lavori, cosa succede se i lavori si fermano a metà? Noi compriamo in buona fede e quindi non ci riguarda ma se ci sono troppe nubi le persone hanno dubbi e fanno meno lavori».

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PROFESSION­ISTA TUTELATO Poste propone garanzie assicurati­ve sui molti e rischiosi adempiment­i

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