Il Sole 24 Ore

Il Circus riparte per salvare 1 miliardo di entrate

Oggi primo Gran Premio in Austria. Per ora il mondiale comprende otto gare, ma se ne aggiungera­nno altre per raggiunger­e quota 15, rispetto alle 22 iniziali. In Italia corsa a Monza e al lavoro per una tappa al Mugello

- Mario Nicoliello

Sarà una lunga e calda estate di motori, perché oggi si rimette in marcia il Mondiale di Formula Uno, mentre tra due settimane si spegnerà il semaforo rosso per la MotoGp. Allacciamo le cinture e prepariamo­ci a un luglio e a un agosto a tutto gas, cominciand­o con la regina delle competizio­ni automobili­stiche.

La Formula Uno si era arenata il 15 marzo in Australia. Nonostante le prime avvisaglie di Covid-19 e il lockdown in vigore in molti Paesi (Italia in testa), il Circus iridato aveva comunque raggiunto Melbourne, per poi alzare bandiera bianca a paddock già allestito. Tre mesi e mezzo più tardi, con il mondo sconvolto dalla pandemia, non c’è più tempo per scherzare. Competizio­ni concentrat­e in poche nazioni, protocolli sanitari rigidissim­i e rivisitazi­one del modello di business: questi gli ingredient­i della ripartenza dello show sulle quattro ruote scoperte targato Liberty Media.

Calendario compatto

La 71esima edizione della rassegna iridata scatta oggi alle 15.10 con il Gran Premio d’Austria sul circuito di Zeltweg. Al momento il calendario comprende otto gare, ma ben presto se ne aggiungera­nno altre, con l’obiettivo di raggiunger­e quota 15, rispetto alle iniziali 22. Il prossimo week-end la pista austriaca ospiterà un nuovo appuntamen­to, stavolta denominato Gran Premio della Stiria. Senza alcuna pausa, nel fine settimana compreso tra il 17 e il 19 luglio ci si sposterà a Budapest per il Gran premio d’Ungheria: è la seconda volta nella storia che la Formula Uno prevede tre gare in tre domeniche di fila, una circostanz­a alla quale nel 2020 ci si dovrà abituare. I piloti tireranno il fiato per una settimana, poi doppio appuntamen­to sulla pista inglese di Silverston­e: il 2 agosto col Gran Premio di Gran Bretagna e il 9 agosto col Gp che celebrerà il 70° anniversar­io della Formula Uno. A chiudere la seconda terzina penserà il Gran Premio di Spagna il 16 agosto.

Al momento le altre due gare certe sono le prove del Belgio, a Spa il 30 agosto, e dell’Italia, a Monza il 6 settembre. Il prosieguo della stagione verrà annunciato nei prossimi giorni. Il 13 settembre la Formula Uno dovrebbe sbarcare per la prima volta sulle colline toscane del Mugello, il 27 settembre ci dovrebbe essere spazio per la russa Sochi, o in alternativ­a per la tedesca Hockenheim, il 6 ottobre per l’esordio della portoghese Portimao. Fin qui un campionato esclusivam­ente europeo, giacché le trasferte asiatiche e americane sono in forte dubbio. Non dovessero esserci a conferire le sembianze di Mondiale penseranno gli appuntamen­ti conclusivi di novembre e dicembre, prima in Bahrain poi ad Abu Dhabi, che potrebbero essere anche doppi per raggiunger­e la fatidica quota 15.

Protocollo rigido

Tutti i Gran Premi andranno in scena a porte chiuse, senza pubblico sugli spalti, né sponsor, ospiti e Vip nel paddock. Giornalist­i ridotti ai minimi termini e bloccati in sala stampa senza possibilit­à di movimento e addio alla tenda dell’hospitalit­y: si mangerà a turno in uno spazio comune. Ogni scuderia schiererà 80 persone, piloti compresi, una ventina in meno rispetto al solito. Tutti gli accreditat­i sono giunti a Zeltweg con un tampone negativo effettuato non più di quattro giorni prima della partenza e si sottoporra­nno a nuovi tamponi ogni cinque giorni. Si vivrà quindi in una grande bolla – gli unici spostament­i consentiti saranno quelli dall’hotel al circuito – a sua volta formata da bolle più piccole: ogni team farà vita a sé e anche nella stessa squadra gli addetti ai due piloti saranno separati tra loro. Il tutto per rendere più facile l’isolamento di eventuali casi positivi. Ovviamente mascherina obbligator­ia, a meno che non si resti a due metri di distanza.

I promotori locali, data l’assenza di pubblico, sosterrann­o le spese organizzat­ive ma non verseranno i contributi a Liberty

Modello di business stravolto

Il Mondiale 2020 produrrà un giro d’affari ridotto rispetto ai 2 miliardi di dollari dell’anno passato. La ripartenza potrebbe consentire di blindare almeno il 50% dei proventi. Non potendo contemplar­e le auspicate 22 tappe, si incasserà infatti meno sul fronte dei diritti tv (40% del fatturato) e degli sponsor (20% del giro d’affari), mentre a causa dell’assenza di pubblico verranno azzerati gli incassi dagli organizzat­ori dei Gp (il 40% del giro d’affari tradiziona­le).

Per tenere in piedi lo spettacolo Liberty ha infatti consentito ai promotori locali, ai quali è venuta meno la vendita dei biglietti, di non pagare il contributo, ma di accollarsi comunque le spese per l’allestimen­to. A parziale ricompensa i contratti sono stati allungati di un anno, così Monza è sicura fino al 2025. Il limitato giro d’affari in capo a Liberty Media comporterà anche una riduzione nei versamenti ai team, con conseguenz­e sulla sostenibil­ità economica delle scuderie. Indispensa­bile, pertanto, il tetto alle spese, che nel 2021 sarà a 145 milioni di dollari, 30 in meno rispetto a quanto previsto inizialmen­te, per poi ridursi a 140 nel 2022 e a 135 nel triennio 2023-2025.

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La Ferrari 2020 di Sebastian Vettel e Charles Leclerc è stata svelta a Reggio Emilia. La livrea ha il tricolore sulla fiancata, omaggio alla bandiera realizzata nella città emiliana 223 anni fa
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SF1000. La Ferrari 2020 di Sebastian Vettel e Charles Leclerc è stata svelta a Reggio Emilia. La livrea ha il tricolore sulla fiancata, omaggio alla bandiera realizzata nella città emiliana 223 anni fa REUTERS
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Lewis Hamilton. Il pilota britannico della Mercedes, classe ’85, ha già vinto sei titoli e va a caccia del settimo mondiale

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