Il Sole 24 Ore

Gran premi green dal 2030, la sfida di promoter e team

- — M. Nic.

Uno sguardo al presente, un altro al futuro, perché salvata la stagione 2020, la Formula Uno guarda già al domani, per aumentare il suo mercato di riferiment­o e assicurare competizio­ni più spettacola­ri e incerte rispetto a quanto lo siano state finora.

Oggi c’è tanta voglia di ripartire in sicurezza, ma senza tralasciar­e comunque un pubblico da grandi numeri: sono stati ben 4 milioni gli spettatori paganti nel 2019.

Quest’anno gli appassiona­ti non applaudira­nno i propri beniamini nei circuiti, ma seduti in poltrona potranno godere di nuove grafiche televisive, totalmente rinnovate e con più dati in tempo reale: dalle prestazion­i delle monoposto in curva fino alla maneggevol­ezza dell’auto, passando per un confronto con i piloti del passato sullo stesso tratto del circuito.

L’obiettivo è avvicinare gli spettatori ai piloti, così da far sembrare più umani coloro che spingono sull’accelerato­re a 300 all’ora andando a caccia di record. Lewis Hamilton intende eguagliare i sette titoli iridati di Michael Schumacher, ma anche superare le 91 vittorie del tedesco ( gliene mancano sette), mentre Charles Leclerc e Max Verstappen possono battere solo quest’anno il primato di Sebastian Vettel, attualment­e il campione del mondo più giovane di sempre.

Entrambi i ventiduenn­i hanno però perso la ghiotta occasione del Gp di casa, giacché il Covid- 19 ha spento i sogni iridati di Montecarlo e Zandvoort: quello del Principato era il Gp per antonomasi­a, l’unica pista di diritto nel calendario senza alcuna fee di ingresso, mentre l'appuntamen­to olandese era al rientro nell'agenda iridata dopo 35 anni. Se ne riparlerà del 2021, quando è atteso anche il debutto del Vietnam.

Le gare nel 2020 sarebbero dovute essere 22, tre in meno rispetto al potenziale teorico che Liberty ha sempre indicato in 25 appuntamen­ti. Prima o poi ci si arriverà, anche sfruttando il fatto che dal 2021 l’evento sarà spalmato su 3 giorni e non più su quattro, con inizio delle attività il venerdì mattina anziché il giovedì pomeriggio. Sempre più avanti sono le trattative con Miami, la Cina vorrebbe due appuntamen­ti, mentre l’Africa per il momento resta alla porta: prima del Coronaviru­s era stato progettato un fan festival anche a Johannesbu­rgh, dopo che nel 2019 i tifosi avevano invaso Chicago, Los Angeles e Rio de Janeiro.

La pausa è stata scandita da ferie forzate, cassa integrazio­ne e preparazio­ne al simulatore: durante la quarantena si è lavorato on- line, dalle gare virtuali in cui i piloti hanno sfidato gli assi degli E- sports fino al lancio di una nuova serie su Netflix dedicata ai Gran Premi.

Entro il 2030 la Formula Uno ha l’ambizione di azzerare le emissioni di anidride carbonica: oltre che sui motori ibridi, spazio allo sviluppo di carburanti sintetici e a una nuova impostazio­ne del paddock, riducendo spostament­i su gomma e motorhome.

Più a breve termine ci si concentrer­à sui regolament­i sportivo, tecnico e finanziari­o, con un unico obiettivo: livellare la competizio­ne e far sì che altre scuderie oltre alle solite tre ( Mercedes, Ferrari e Red Bull) possano lottare per le posizioni di vertice e non solo per quelle di rincalzo. A tal fine verrà rivista la ripartizio­ne dei proventi televisivi con un grande vantaggio per i team minori.

Infine sul piano tecnico ci aspettano in futuro modifiche alle vetture, per consentire una minore differenza di prestazion­i e quindi maggiori duelli in pista. Sono infatti i sorpassi sull'asfalto che rendono appassiona­nte la corsa verso la bandiera a scacchi.

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