Il Sole 24 Ore

Un cocktail o una tazzulella seguendo Eduardo e Pirandello

- Giambattis­ta Marchetto

All'Albergacci­o di Sant'Andrea in Percussina, l'esiliato Niccolò Machiavell­i scrisse “Il Principe”, mentre al Caffè Greco di Roma Giorgio de Chirico offriva disegni a clienti e camerieri pagandosi un aperitivo in più. Richard Wagner lavorava al “Parsifal” dai tavolini del Caffè Lavena a Venezia, all'Albergo alla Posta di Caprile (nel Bellunese) Giosuè Carducci terminò la celebre “Davanti a San Guido” e un altro Nobel, Luigi Pirandello, si tratteneva all'Hotel Vittoria a Pesaro per un cocktail inventato dal barman Alfredo e da lui chiamato “Calcio di mulo”. E naturalmen­te Ernest Hemingway era ospite frequente al Bar Jamaica di

Milano, ma è passato anche al ristorante 12 Apostoli di Verona con Arnoldo Mondadori e da Manuelina a Recco (Genova) con Ezra Pound.

I locali storici d'Italia hanno visto passare alcuni dei protagonis­ti della cultura e del costume e per scoprirne i segreti si può sfogliare la Guida Locali storici d'Italia, che nel 2020 proporrà la 44ma edizione ( www. localistor­ici. it). Il volume, oggi disponibil­e anche in formato app con geolocaliz­zazione, propone un viaggio nell'Italia d'altri tempi tra caffè, confetteri e, pasticceri­e, hotel e ristoranti che hanno aneddoti curiosi legati a personaggi della storia, dell'arte, della politica e del jet-set internazio­nale. Si possono allora cercare l'ombra di Giuseppe Verdi al Negozio Sperlari di Cremona

o l'eco delle risse tra i futuristi Marinetti e Soffici al Gran Caffè Giubbe Rosse di Firenze, ma anche il riverbero a Napoli di Totò al Ristorante La Bersaglier­a e di Eduardo De Filippo al “suo” tavolo 19 del Ristorante Umberto.

Nel segno della mixology

Sono 213 le strutture che legano in un filo ininterrot­to di storie ed esperienze da un capo all'altro del Belpaese. E il fil rouge della Guida 2020 è la miscelazio­ne, tra ricette segrete e antichi distillati. Si parte dal tempio dei cocktail, il Caffè Camparino di Milano amato da Verdi e Puccini, da Marinetti e Boccioni, dove è nato il Campari Seltz, per raggiunger­e le sale liberty del Caffè Meletti ad Ascoli Piceno, casa dell'anisetta perfeziona­ta da Silvio Meletti, passando per la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa (VI) dove è stato inventato il Mezzoemezz­o (a base di Rabarbaro e Rosso Nardini), ma anche dal caffè Grigolon di Mondovì (CN) dove è nato il rakikò, un amaro a base di radici, erbe e china. Sono locali che hanno inventato l'aperitivo o il primo gelato da passeggio, che celebrano la classica “tazzulella” o la miscela di cacao e spezie orientali, il tartufo bianco e la pastiera napoletana. Sono uno specchio della storia d'Italia.

 ??  ?? Sale liberty. Caffè Meletti, dal 1907 bar, oggi con ristorante gourmet nella centrale Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno
Sale liberty. Caffè Meletti, dal 1907 bar, oggi con ristorante gourmet nella centrale Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno

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