Brasile, il presidente Bolsonaro rivela: «Io positivo al test del Covid»
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro (a sinistra) è risultato positivo al test del coronavirus. Lo ha rivelato lui stesso, sottolineando comunque di stare meglio. Dopo il premier britannico Boris Johnson (a destra) viene così contagiato un altro personaggio controverso per la sua posizione sul Covid: Bolsonaro ha sempre minimizzato la gravità della pandemia (rifiutando la mascherina), che in Brasile ha già provocato 1,6 milioni di contagi.
È successo. Un destino beffardo ha spinto il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, al più sofferto degli annunci. «Sono positivo al coronavirus». Per lunghi mesi aveva snobbato e sbertucciato le preoccupazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e dei suoi stessi governatori. «È una normale influenza, non c’è da preoccuparsi». Nelle stesse ore un altro detrattore dell’Oms, il presidente americano Donald Trump, ha formalizzato il ritiro degli Stati Uniti dall’organizzazione, criticata più volte in questi mesi. L’amministrazione avrebbe notificato la decisione al Congresso, secondo il senatore democratico Robert Menendez, che ha twittato: «Questo non proteggerà vite o interessi americani, li lascerà più soli».
Il presidente brasiliano, 65 anni, aveva dichiarato domenica di avere 38° di febbre e una saturazione di ossigeno nel sangue del 96%, spiegando che stava prendendo idrossiclorochina. A causa dei sintomi erano stati annullati gli impegni in programma per il resto della settimana.
Bolsonaro è stato fortemente contestato, in patria e all’estero, per aver minimizzato la gravità della pandemia di Covid-19, che in Brasile ha provocato oltre 1,6 milioni di contagi e più di 65mila morti accertati. In più occasioni il capo di Stato aveva detto che il coronavirus era «una lieve influenza». In aperta polemica con le task force di sanitari ha invitato i governatori a revocare o alleggerire le misure restrittive e di distanziamento sociale.La tesi di Bolsonaro, contestata dall’opposizione e negli ambienti scientifici, è sempre stata che i regimi di lockdown rischiavano di danneggiare l’economia in maniera intollerabile. A oggi, dopo la revoca di alcune restrizioni, il Brasile è il secondo Paese più colpito al mondo dal nuovo coronavirus.
Le ripercussioni del Covid-19 sull’economia brasiliana sono piuttosto importanti, il Pil del 2020 patirà una pesante contrazione (-6,5%) e, secondo il report Update Brasil, di Mauro Mantica, la pandemia ha influenzato le relazioni contrattuali colpendo la “supply chain”. L’interruzione totale o parziale delle attività dei fornitori, le restrizioni sugli spostamenti di merci e persone e l’insufficienza della manodopera determineranno una frenata dell’economia.
Eppure, a dispetto di un quadro congiunturale critico, il Brasile rimane attrattivo per le imprese italiane e internazionali. Luciano Feletto, presidente della Camera di Commercio italo-brasiliana, non sminuisce la portata della crisi, ma dichiara che «vi sono condizioni favorevoli per l’approdo in Brasile delle imprese italiane e internazionali». Chi vuole venire trova gli aiuti finanziari e istituzionali. È il caso dello Stato di Espirito Santo che ha offerto incentivi interessanti. Quanto ai settori, Oil & Gas e Automotive spiccano per interesse. A dispetto della caduta del prezzo del greggio, Petrobras ( il colosso energetico brasiliano) viene valutato con rating favorevoli dagli analisti finanziari. E l’indotto di pmi italiane ne può beneficiare.