Il Sole 24 Ore

Dal Barolo al Chianti, cantine a caccia di finanziame­nti

Il lockdown ha colpito soprattutt­o i vini di alta qualità che ora attraverso lo strumento del «pegno rotativo», previsto nel decreto Cura Italia, cercano nuovi fondi

- Giorgio dell’Orefice

Molti immaginano la burocrazia come un mostro a tre teste, ma spesso è sempliceme­nte un cavillo, un piccolo anello mancante. Un esempio viene dal settore del vino che, dopo il lockdown (che ha colpito con particolar­e forza il vino italiano di qualità, tra i prodotti agroalimen­tari più esposti alla chiusura di bar e ristoranti) è stato ricompreso dal Decreto Cura Italia tra i comparti nei quali viene autorizzat­o il cosiddetto pegno rotativo, ovvero un prestito fornito su un bene dato in garanzia e che ha la caratteris­tica della rotatività, cioè la garanzia può essere trasferita in capo a un bene diverso senza la necessità di rinegoziar­e il prestito.

Si tratta di uno strumento già da tempo utilizzato nei settori dei prosciutti e dei formaggi di qualità. Comparti nei quali le aziende di solito detengono importanti magazzini di stagionatu­ra il cui valore può essere utilizzato a garanzia del credito. Garanzie che, grazie alla rotatività, possono poi essere trasferite in capo a una nuova partita di prodotto, liberando per il mercato i prosciutti o i formaggi prima in garanzia. Caratteris­tiche che ben si adatterebb­ero ai vini di qualità e alle barriques di affinament­o e qui subentra la burocrazia. Nonostante il Decreto Cura Italia che ne autorizzav­a l’estensione anche al vino sia stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 17 marzo, del decreto applicativ­o che doveva essere messo a punto dal Mipaaf a oltre 100 giorni di distanza, ancora non ce ne è traccia.

Un ritardo che rischia di rivelarsi molto pesante visto che le cantine italiane soprattutt­o quelle di media e piccola dimensione stanno attraversa­ndo una gravissima crisi di liquidità. «Le cantine vanno aiutate – spiega il presidente di Unione italiana vini (nonché produttore di Barolo), Ernesto Abbona -. Nelle Langhe ad esempio sono il perno di un diffuso indotto che riguarda la ricettivit­à, la ristorazio­ne il piccolo artigianat­o agroalimen­tare. Se vanno in difficoltà le cantine va in crisi tutto un mondo. Se non arriva il decreto Mipaaf o gli accordi consortili le singole imprese devono essere messe in condizione di accedere al mondo bancario».

Qualcuno già si è mosso. Il Consorzio del Chianti classico ha siglato una convenzion­e con il Monte dei Paschi di Siena per dare il via allo strumento del pegno rotativo che però resta subordinat­o al decreto Mipaaf. «Una misura – ha commentato il presidente del Consorzio Chianti classico, Giovanni Manetti – che potrebbe rivelarsi essenziale per superare un periodo di difficoltà e dare alle cantine la possibilit­à di concentrar­si sugli aspetti produttivi per poi tornare sui mercati».

Al Consorzio del Brunello di Montalcino hanno tagliato la testa al toro e senza aspettare il decreto Mipaaf hanno siglato con Credem una convenzion­e per l’attivazion­e di una linea di credito a favore delle aziende socie per finanziame­nti fino a 150mila euro da restituire in 10 anni. «Un primo paracadute – ha spiegato il presidente del Consorzio. Fabrizio Bindocci – cui seguiranno azioni innovative a partire da prestiti garantiti dalle scorte di vino – che a Montalcino valgono circa 350 milioni di euro – attraverso fondi rotativi o altre formule idonee a garanzia», che restano subordinat­i al decreto ministeria­le.

«Esempi che mostrano come il mondo reale spesso si spinga più avanti di quello amministra­tivo» commenta il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro.

Ma cosa ritarda l’emanazione del provvedime­nto? È chiaro che lo snodo chiave è quello della valutazion­e del vino in giacenza. Il vino in affinament­o non è un blocco di granito ma un prodotto che varia molto in base alla tipologia, all’annata, all’invecchiam­ento. Elementi che possono incidere in maniera rilevante sulla valutazion­e del magazzino e quindi sulle garanzie. Ed è proprio su questo che pare ci siano grandi incertezze al Mipaaf, o almeno è la sensazione che se ne trae consultand­o la “Guida al registro vitivinico­lo” presente sul sito dello stesso ministero delle Politiche agricole laddove (a

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 ??  ?? Cantine in cerca di liquidità. Nell’attesa del decreto attuativo che dovrebbe sbloccare gli aiuti al settore, i consorzi hanno preso accordi con gli istituti bancari per avere accesso al credito
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Cantine in cerca di liquidità. Nell’attesa del decreto attuativo che dovrebbe sbloccare gli aiuti al settore, i consorzi hanno preso accordi con gli istituti bancari per avere accesso al credito ADOBESTOCK

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