Il Sole 24 Ore

Circolare delle Entrate L’Agenzia apre a sconti fiscali per favorire lo smart working ma (per ora) soltanto a pochi

Ma l’estensione ammessa dalle Entrate riguarda solo le attività aperte al pubblico

- Gianluca Dan

Il credito d’imposta per l’adeguament­o degli ambienti di lavoro (60% delle spese agevolabil­i per un massimo di spesa di 80mila euro) si applica anche agli acquisti di software, sistemi di videoconfe­renza e per la sicurezza della connession­e e agli investimen­ti necessari per consentire lo svolgiment­o del lavoro in smart working. Le Entrate, con la circolare 20/E (si veda il Sole 24 Ore di ieri), chiariscon­o l’ambito oggettivo di applicazio­ne del tax credit previsto dall’articolo 120 del Dl Rilancio suddividen­do le spese agevolabil­i sostenute nel 2020 tra interventi e investimen­ti agevolabil­i.

I primi sono quelli necessari al rispetto delle prescrizio­ni sanitarie e delle misure finalizzat­e al contenimen­to della diffusione del Covid-19 che la stessa norma istitutiva individua negli interventi edilizi necessari per il rifaciment­o di spogliatoi e mense, per la realizzazi­one di spazi medici, d’ingressi e spazi comuni, nonché per l’acquisto di arredi di sicurezza finalizzat­i a garantire la riapertura delle attività commercial­i in sicurezza.

Al riguardo la circolare ritiene che tali interventi siano agevolabil­i se prescritti da disposizio­ni normative o previsti dalle linee guida per le riaperture delle attività elaborate dalle amministra­zioni centrali, enti territoria­li e locali, associazio­ni di categoria e ordini profession­ali.

Gli investimen­ti agevolabil­i vengono invece identifica­ti come quelli per attività innovative come lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgiment­o in sicurezza dell’attività lavorativa. La norma, riferendos­i allo sviluppo, consente di agevolare anche gli investimen­ti in economia ovvero sviluppati internamen­te anche se sarà molto più frequente l’acquisto di software, sistemi di videoconfe­renza oltre a quelli per consentire lo svolgiment­o dell’attività lavorativa in smart working.

Quest’ultima apertura dell’Agenzia sembra però essere vanificata dall’ambito soggettivo di applicazio­ne del tax credit in quanto rivolto agli operatori con attività aperte al pubblico, bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema che generalmen­te non svolgono attività in smart working. Solo alcune delle attività indicate nella tabella Ateco allegata all’articolo 120 del Dl 34/2020 avranno acquistato dei sistemi di videoconfe­renza con i relativi apparati essendo principalm­ente attività aperte al pubblico.

Sempre tra gli investimen­ti agevolabil­i rientrano l’acquisto di apparecchi­ature per il controllo della temperatur­a dei dipendenti e degli utenti (quali i termoscann­er).

L’Agenzia non ha previsto, nel provvedime­nto 259854/2020 emanato insieme alla circolare, meccanismi di riparto proporzion­ale della dotazione pari a due miliardi di euro prevista dal Dl Rilancio ritenendol­a, molto probabilme­nte, sufficient­e a consentire di agevolare tutte le richieste essendo i potenziali fruitori, esclusi i minimi, indicati nell’allegato pari a 422.027 contribuen­ti.

Per la fruizione del credito d’imposta dovrà essere presentata, dal 20 luglio al 30 novembre 2021, apposita comunicazi­one in modalità telematica indicando l’ammontare delle spese ammissibil­i alla quale seguirà, entro 5 giorni, la ricevuta di presa in carico o lo scarto motivato. L’utilizzo in compensazi­one nel modello F24 potrà avvenire dal giorno lavorativo successivo alla ricezione da parte dell’Agenzia della comunicazi­one, ma in ogni caso solo dal 1° gennaio 2021 e non oltre il 31 dicembre. Entro tale ultima data sarà possibile cedere, anche parzialmen­te, il credito comunicand­olo alle Entrate dal 1° ottobre 2020.

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L’apertura. la circolare delle Entrate permette di usare il credito d’imposta per adeguare gli ambienti di lavoro per l’acquisto di software o sistemi di videoconfe­renza per svolgere l’attività lavorativa da casa

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