Il Sole 24 Ore

Nel Dl semplifica­zioni anche lo sblocca gallerie gallerie—

Spunta una norma per superare il caos delle autostrade liguri

- Marco Mobili Gianni Trovati

Entra anche il tentativo di sbloccare il caos delle autostrade liguri nell’ultima versione del decreto Semplifica­zioni, inviato per la bollinatur­a alla Raguioneri­a generale in vista della pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale a quasi una settimana dal «salvo intese» sancito dal consiglio dei ministri nella notte fra lunedì e martedì.

Rispetto alle versioni circolate nei giorni scorsi il testo allarga drasticame­nte il proprio raggio d’azione: e nei 65 articoli che lo compongono trovano spazio tutti gli ingredient­i classici del provvedime­nto omnibus: aumenti in busta paga per vigili del fuoco e polizia, ma anche un incremento del 50% del compenso degli scrutatori nella sezione Estero in vista del referendum di settembre per confermare il taglio dei parlamenta­ri. Tra le novità si incontra poi l’ennesima proroga per la restituzio­ne del prestito ponte da parte di Alitalia: la nuova scadenza è fissata (si fa per dire) al 31 dicembre prossimo. I sindaci vedono poi il ritorno del potere pieno di ordinanza, sospeso dal decreto Marzo all’inizio dell’emergenza sanitaria nel tentativo di creare un coordiname­nto con le misure centrali di tutela della salute.

Ma alcune novità importanti riguardano anche l’oggetto del decreto intitolato alle «semplifica­zioni». In particolar­e, il nuovo testo estende una sorta di modello Genova alle ricostruzi­oni delle aree terremotat­e, rafforzand­o i poteri dei commissari straordina­ri che potranno agire in deroga alle normative (con le solite eccezioni per antimafia e regole Ue) e applicare tutte le misure straordina­rie previste dallo stesso decreto.

Ma è lo sbloccagal­lerie a intrecciar­e uno dei temi più caldi di queste settimane, caratteriz­zate dal caos che ha intasato le autostrade liguri e che, senza contromoss­e, potrebbe replicarsi presto in altre aree del Paese a partire dall’Abruzzo.

I blocchi determinat­i dalle verifiche di questi giorni nascono dall’applicazio­ne rigida, su indicazion­e della Procura di Genova, di una circolare del 1967 secondo la quale le gallerie vanno controllat­e con «ispezioni visive», che impongono complessi lavori di “smontaggio” delle infrastrut­ture per esaminarne le componenti interne. Queste ispezioni richiedono tra le altre cose un ampio utilizzo di personale, e per questo sono state fermate durante il lockdown perché non avrebbero consentito il rispetto delle misure di distanziam­ento sociale.

La nuova norma interviene in due modi. Per il riassetto a regime dei controlli prova ad affidare il tema alla commission­e Gallerie del Consiglio superiore dei lavori pubblici, tentando così di risolvere l’intreccio di competenze che sta complicand­o la fase attuale. Ma, soprattutt­o, autorizza di fatto il ministero ad attivare subito le indagini «geodiagnos­tiche», che al contrario di quelle «visive» utilizzano le nuove tecnologie, impensabil­i nel 1967, e permettono di completare i controlli in modo più veloce e con meno ricadute sulla circolazio­ne stradale.

Nel menù completo offerto dall’ultima versione del decreto si incontra poi la norma che prova ad accelerare l’utilizzo dei fondi Ue per la coesione, con un iter più snello e incentivi al personale legati alle quote di spesa effettiva; via libera poi alle autorizzaz­ioni per le reti energetich­e nazionali di elettricit­à e gas, in attesa dell’approvazio­ne del Piano decennale sul tema. Per la cancellazi­one dal registro imprese basterà la determinaz­ione del conservato­re; un pacchetto di semplifica­zioni riguarda anche le Zes. Confermata, infine, la possibilit­à di varare fino al 30 aprile prossimo aumenti di capitale con il via libera dei rappresent­anti della metà delle quote. Sempre che tutto questo insieme eterogeneo di norme sopravviva all’esame di Ragioneria e Quirinale.

Nel testo anche la proroga per il prestito ad Alitalia e modello Genova per i commissari nelle aree terremotat­e

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