Emergenza, martedì in Parlamento Casellati: noi invisibili della Carta
Sulla proroga dello Stato di emergenza al 31 dicembre di quest’anno ci sarà un voto del Parlamento. A ribadirlo sono fonti di Palazzo Chigi. L’appuntamento però non sarà quello già fissato per martedì, in occasione delle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza. Una precisazione che arriva dopo le parole pronunciate dal presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, che aveva invece fatto esplicito riferimento al voto di martedì: «Mi auguro che sia l’inizio di una democrazia compiuta perché in Parlamento e al Senato siamo ormai gli invisibili della Costituzione», ha detto la seconda carica dello Stato. Un vero e proprio j’accuse.
Palazzo Chigi non risponde direttamente a Casellati ma spiega che le comunicazioni di Speranza sono sul nuovo Dpcm destinato a prolungare le norme antiCovid in scadenza proprio martedì. Mentre «per la proroga dello stato di emergenza», che si conclude il 31 di luglio e che il premier ha anticipato vorrebbe mantenere per altri 6 mesi, è necessaria una delibera del Consiglio dei ministri, su cui lo stesso «Giuseppe Conte - confermano da Palazzo Chigi
- riferirà in Parlamento». Camera e Senato saranno quindi chiamate a pronunciarsi sulle risoluzioni che verranno presentate. Il Parlamento stavolta non sarà bypassato.
Un percorso questo apprezzato anche dal Quirinale, dove si guarda positivamente alla «normalizzazione» della situazione. Anche l’eventuale (e probabile) proroga dello stato di emergenza viene letta come un intervento di carattere preventivo, una sorta di estintore pronto all’uso per intervenire tempestivamente in caso di focolai pericolosi. L’esempio più recente è l’ordinanza con cui il ministro della Salute ha chiuso le frontiere ai viaggiatori provenienti da alcuni Paesi in cui l’epidenmia è ancora molto forte: Speranza ha potuto farlo proprio perché lo stato di emergenza è in vigore.
Il voto di martedì sarà comunque un passaggio delicato. La presidente del Senato l’ha definito «l’occasione» per le forze politiche di «esprimersi sull’ipotesi del prolungamento dello stato di emergenza». Un dibattito che farà emergere anche le perplessità interne alla maggioranza. «Mi aspetto perimetri molto ben delineati», ha avvertito ieri il capogruppo dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci. L’opposzione è già partita all’attacco. «Il Governo si è dato poteri da stato di guerra», stigmatizza il leghista Roberto Calderoli mentre per la capogruppo di Fi Anna Maria Bernini «non si governa a colpi di Dpcm».