Cig e indennità Covid, impegnata solo metà delle risorse
Ritardi sull’utilizzo dei 32,6 miliardi assegnati dai Dl Cura Italia e Rilancio
Su 32,6 miliardi assegnati dai Dl Cura Italia e Rilancio per finanziare la cassa integrazione, i bonus e le indennità legate all’emergenza Covid 19, al 1 luglio risultavano impegnati 7,4 miliardi (pari al 22,7%) saliti poi a 16,5 miliardi (pari alla metà, vale a dire al 50,6%) secondo l’ultimo dato aggiornato dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico che parla di 12,6 milioni di persone complessivamente coinvolte.
Lo stato d’avanzamento delle misure adottate dall’Inps a partire dal Dl 18 dello scorso 17 marzo, evidenzia accanto a un impegno per una mole di risorse che non ha precedenti nella storia italiana, anche un preoccupante quadro di ritardi, che vede tantissimi lavoratori ancora in attesa di avere i pagamenti di aprile e maggio. Domani, peraltro, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, riunirà la commissione incaricata di definire le linee di indirizzo della riforma degli ammortizzatori.
Scorrendo rapidamente le principali misure emergenziali, l’indennità per colf e badanti da 500 euro mensili, prevista per i mesi di aprile e maggio, secondo l’Inps è stata riconosciuta a 208mila lavoratori domestici su una platea potenziale di 467mila. Il reddito d’emergenza è stato riconosciuto a circa 200mila richiedenti su 387mila domande presentate e su una platea che la relazione tecnica al Dl Rilancio stimava in 867mila nuclei familiari, ben al di sotto dunque del target, anche se c’è tempo fino a fine mese per presentare la domanda.
Quanto al bonus da 600 euro per partite Iva e collaboratori iscritti alla gestione separata, su 5,069 milioni di domande arrivate all’Inps i pagamenti ammontano a 4,061 milioni (ma non si conosce la specifica per i mesi di marzo, aprile e maggio). Il congedo straordinario è stato chiesto da 283mila genitori su una platea di 693mila. Il bonus baby sitting - alternativo al congedo - su 752mila domande presentate ha raggiunto 503mila beneficiari. L’estensione della legge 104 è stata ottenuta da 179mila richiedenti.
Quanto alle risorse impegnate, occorre affidarsi ad un documento interno dell’Istituto, secondo cui al 1 luglio per il pacchetto di indennità e Rem risultavano impegnati 4,8 miliardi su 8,3 miliardi assegnati (58,3%), con i ritardi maggiori per il reddito d’emergenza (fermo al 4,8%) e l’indennità per colf (con risorse impegnate al 24,3%). Peggio l’aggregato di misure a sostegno delle famiglie (indennità baby sitting, congedi, bonus iscrizione centri estivi) al 1 luglio risultavano impegnati 87,4 milioni su 3,2 miliardi disponibili (2,72%).
« È urgentissimo predisporre metodicamente i dati aggiornati sulle richieste di prestazioni e della corrispondente spesa - sostiene Guglielmo Loy, presidente del Civ dell’Inps - per consentire a istituzioni , parti sociali e cittadini di avere un quadro più esaustivo dal punto di vista sociale ed economico. Nel contempo è fondamentale rafforzare i controllori di Gestione dell’istituto per individuare i punti critici dei processi a partire, almeno per la cassa integrazione, in particolare per il Fis, dal momento in cui parte la domanda di questo fondamentale ammortizzatore sociale » .
I disagi sono anche legati ai paletti fissati dalla normativa, come emerge da tante lettere inviate a questo giornale. Con il blocco dei licenziamenti ci sono Cococo sospesi dal lavoro che, alla ripresa di attività dell’azienda si sono trovati senza retribuzione, senza Discoll e si sono visti rigettare dall’Inps la richiesta di ottenere l’indennità da mille euro di maggio, perché il contratto risultava ancora attivo. Tanti iscritti alla gestione sperata, poi, lamentano di aver ottenuto il pagamento a marzo, ma non ad aprile.
Anche il bonus baby sitting, ora allargato anche ai nonni, sta avendo un tiraggio basso per via dei paletti imposti dalla legge: un lettore dalla Puglia scrive che per soli 7 giorni di congedo straordinario attivato dal 5 marzo (data della chiusura, senza preavviso, delle scuole), pari a un ristoro di poco più di 100 euro, ha visto respinta la richiesta di 1.200 euro di bonus baby sitter. «Ho chiesto il riesame della pratica - spiega -. Sarebbe stato opportuno scalare gli importi e ricalcolare il bonus».
Rem fermo al 4,8% e i 500 euro a colf e badanti al 24,3% Pacchetto famiglia a 87,4 milioni su 3,2 miliardi disponibili