Granuli bio per trattenere l’acqua nel suolo
Granuli piccolissimi, nati per fertilizzare il terreno, che ora sono in grado anche di trattenere l’acqua come una spugna e di rilasciarla gradualmente. Ce ne sono diversi, in commercio. Uno solo, però, è anche bio: si tratta del Microseed WR della bergamasca Euro Tsa, che ha brevettato il suo prodotto quattro anni fa con l’aiuto di diversi spin- off universitari e che realizza i granuli partire da materie prime esclusivamente vegetali. Un mix, naturalmente, segretissimo: « Il nostro è l’unico brevetto in Europa - dice Luca Negra, responsabile delle vendite all’estero dell’azienda - e a differenza di tutti gli altri microgranuli esistenti in commercio il nostro prodotto non inquina » .
Visto così, sembra l’uovo di Colombo: nutre il terreno e allo stesso tempo trattiene l’acqua piovana e la rilascia un po’ per volta, consentendo agli agricoltori di risparmiare parecchia acqua dei canali di irrigazione. Ma in Italia ancora i clienti sono pochi: « Percepiscono solo il costo, di questo prodotto, anziché i vantaggi che comporta » , dice Negra. In media, i microgranuli bio della Euro TSa costano infatti un 15- 20% in più di quelli sintetici. « Peccato però che non si tiene conto di quanto si riparmia in termini di costi dell’acqua » , aggiunge.
Il paradosso è che i Microseed WR vanno alla grande sui mercati emergenti, in Africa soprattutto: « Là dove si coltiva su terreni dove l’acqua è un bene scarso - spiega Negra - i polimeri biodegradabili sono molto apprezzati. Vendiamo parecchio in Egitto, e anche in Romania » . E in Italia? « Abbiamo qualche cliente a Nord tra chi si occupa di soia - dice Negra - ora cominciamo a vendere qualcosa anche al Sud, tra i produttori di pomodori: i nostri microgranuli sono perfetti per questa coltivazione, al Mezzogiorno l’acqua è già un bene scarso e chi ha cominciato ad adottarli può permettersi di cominciare a innaffiare le piantine molto dopo rispetto alla media » .