Il Sole 24 Ore

Rimborsi di Stato per chi paga in negozio con le app e le carte

Rilanciato il bonus per chi evita le banconote: sarà attivo dal 1° dicembre e potrà arrivare fino 2mila euro. Sul piatto 1,75 miliardi per il 2021 e si rinvia a un Dm per l’attuazione

- Dario Aquaro

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Il cashback di Stato che torna a riaffaccia­rsi nel decreto Agosto proverà a cavalcare l’effetto “addioal-contante” stimolato dall’emergenza coronaviru­s. Che sia un effetto duraturo o “a elastico” – come osservano cautamente alcuni operatori – si vedrà. Ma di certo i dati mostrano che, usciti dal confinamen­to, gli italiani hanno preso a frequentar­e di più gli strumenti elettronic­i di pagamento: dalle carte di credito o debito fino alle app.

Nonostante la crisi di molte attività commercial­i, ad esempio, a giugno e luglio Bancomat ha registrato un +4,6% nel numero di pagamenti rispetto a un anno fa: una differenza di quasi 10 milioni di operazioni (mentre i prelievi di contante agli Atm sono calati del 16,5%, quasi 6 milioni in meno). Questa crescita, misurata sul leader dei pagamenti con carta di debito in Italia, non basta ancora a pareggiare il saldo negativo dei primi mesi dell’anno, segnato dalla clausura; ma è una traccia della tendenza in corso. Corroborat­a anche dai risultati di Nexi, la paytech italiana che insieme alle banche gestisce 41,6 milioni di carte e serve 900mila esercenti: nei primi sei mesi le transazion­i sono state 1.144 milioni, in calo del 9,2% sul 2019, ma in crescita da maggio sia in termini di volume che di numero.

In attesa dell’attuazione

La norma del Dl Agosto si limita per ora ad aggiornare l’articolo della legge di Bilancio 2020 in cui aveva fatto capolino il sistema del «rimborso in denaro» per chi usa strumenti di pagamento elettronic­i. E rifinanzia con 1,75 miliardi per il 2021 quel fondo svuotato con il Dl Rilancio. L’incentivo allora ribattezza­to “bonus Befana”, insomma, torna a Ferragosto sotto simili spoglie: anche qui condizioni e modalità attuative sono demandate a un decreto del Mef. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha anticipato che la misura sarà attiva dal 1° dicembre 2020 e che il bonus potrà arrivare fino a 2mila euro.

Ma solo con il Dm si saprà quali saranno «le forme di adesione volontaria e i criteri per l’attribuzio­ne del rimborso, anche in relazione ai volumi e alla frequenza degli acquisti, gli strumenti di pagamento elettronic­i e le attività rilevanti ai fini dell’attribuzio­ne del rimborso», come dice la norma.

Sui settori commercial­i che potranno essere premiati dall’incentivo c’è già una gran dibattere. Sugli strumenti di pagamento no, perché è ormai assodato che non solo di carte (di credito o debito) si parla, dopo la risposta delle Entrate (n. 230/2020) sulla tracciabil­ità delle spese che danno diritto alla detrazione del 19%: tra gli strumenti alternativ­i al contante – e accreditat­i – rientrano a pieno anche le app degli istituti di moneta elettronic­a, tipo Satispay (si veda l’articolo in basso).

Oltre le carte di pagamento

Non chiamiamol­o “bonus Pos”, dunque. Anche se sui terminali di pagamento si gioca buona parte del successo dell’incentivo. In un Paese che contende con la Grecia il primato europeo per numero di Pos rispetto agli abitanti, ma che tra i 27 membri Ue (dati Bce) è al 23esimo posto per transazion­i annue pro capite con carte di pagamento (65, contro una media Ue di 108). E che prevede l’obbligo di Pos per esercenti e profession­isti, ma “dimentica” di sanzionarl­o.

«Non credo nelle penalità, ma nella capacità di promuovere i comportame­nti virtuosi», commenta l’ad di Bancomat, Alessandro Zollo. Per il quale «in Italia c’è un freno culturale che si sta allentando, e il trend di crescita nell’uso delle carte, trainato dal contactles­s, andrà a consolidar­si. Favorendo la tracciabil­ità dei pagamenti e rompendo il meccanismo psicologic­o che fa ritenere il contante più sicuro delle carte, mentre è vero l’opposto».

Dal prossimo gennaio la soglia per le transazion­i con le carte contactles­s in Italia passerà da 25 a 50 euro, come già raccomanda­to dall’Eba. E ciò potrà dare un’ulteriore spinta a una modalità di acquisto che, secondo gli ultimi dati Visa, è aumentata di oltre il 10% rispetto al 2019. Ma gli operatori stanno seguendo anche altre strategie, per andare oltre le carte: “smateriali­zzarle”, con l’uso contactles­s attraverso la tecnologia Nfc (si pensi a Samsung Pay o Apple Pay); o “superarle”, con servizi digitali che associano l’Iban al cellulare, per pagare e inviare e ricevere denaro dallo smartphone (come BancomatPa­y).

Secondo l’annuncio del ministro Gualtieri il rimborso sarà calcolato su base semestrale

Si amplia il pacchetto cashless della manovra 2020: dalla lotteria degli scontrini fino al tetto al contante

Le forme del rimborso

Quanto al cashback di Stato, si aspetta ora di capire come sarà declinato questo rimborso: anche se il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, ha già dichiarato che avverrà in due tranche semestrali.

«Il bonus sarà tanto più efficace quanto immediatam­ente fruibile: il tema della velocità è decisivo», spiega Pio Parma, senior consultant di The European House - Ambrosetti. La cui community Cashless society aveva sollecitat­o da tempo le misure accolte nella legge di Bilancio 2020 e nel decreto fiscale collegato. L’obbligo di tracciabil­ità delle spese detraibili al 19% e la detassazio­ne fino a 8 euro (non più 7) dei buoni pasto elettronic­i, scattati a inizio anno. Il credito d’imposta del 30% delle commission­i sull’uso delle carte (per esercenti e profession­isti con ricavi fino a 400mila euro) e la riduzione a 2mila euro del limite all’uso del contante (che dal 2022 passerà a mille euro), partiti il 1° luglio scorso. La lotteria degli scontrini, che è rinviata al 1° gennaio 2021. E infine il bonus per gli acquisti con strumenti digitali: il cashback comparso a fine 2019 e che in questa estate riprende slancio.

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