Il curatore applica la ritenuta sull’importo pagato
Nel 2017 ho emesso fattura verso una società poi fallita. Il curatore paga solo l’imponibile, al netto della ritenuta. Il fallimento si chiude nel 2020. Come rettificare la fattura emessa, considerando che l’agenzia delle Entrate, con risoluzione 127/ E/ 2008, ha negato la possibilità di recuperare la sola Iva con emissione di nota di variazione, in base all’articolo 26 del Dpr 633/ 1972, senza una corrispondente diminuzione dell’imponibile? La risoluzione prevede la rettifica dell’imponibile originario, in modo da far coincidere l’importo erogato con il netto fattura, ma come si esegue il calcolo se è stata già versata la ritenuta? Faccio un esempio. Il curatore comunica di fatturare 1.000 euro più Cpa ( contributo previdenza avvocati) + Iva. Quindi in fattura, a fronte di un imponibile di 1.000 euro – con contributo alla Cassa degli avvocati pari a 40 euro, Iva pari a 228,8 euro e una ritenuta di 200 euro – risulta un netto di 1.068,80 euro. Secondo le indicazioni della risoluzione, invece, la fattura risulta con un imponibile di 935,63 euro, Cassa per 37,42 euro, Iva pari a 214,07 euro e una ritenuta di 187,12, per un netto di 1.000 euro.
L’imponibile della nota di credito è di 64,37 euro ( 1.000 meno 935,63) oppure, al netto incassato, va aggiunta la ritenuta subita?
M.V. - NAPOLI
L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 127/ E/ 2008, ha confermato che, se il piano di riparto dispone il pagamento parziale del credito riguardante le prestazioni professionali, ancorché lo stesso faccia riferimento alla sola voce imponibile iscritta tra i crediti privilegiati, va emessa una fattura per un importo complessivo pari a quello ricevuto dal curatore, dal quale dev’essere scorporata l’Iva. Anche se ciò non è esplicitato dalla risoluzione, nella determinazione dell’imponibile netto bisogna tenere conto pure della Cassa e della ritenuta.
Quindi, nell’esempio proposto dal lettore, la nota di credito dev’essere emessa per un imponibile di 64,37 euro, che corrisponde alla differenza fra l’importo fatturato di 1.000 euro più Cassa ( 40 euro) e Iva ( 228,80 euro) meno la ritenuta ( 200 euro) e l’importo lordo effettivamente incassato, che determina un imponibile di 935,63 euro più Cassa ( 37,43 euro) e Iva ( 214,07 euro) meno ritenuta ( 187,13 euro).
Il curatore dovrebbe applicare la ritenuta sull’importo effettivamente pagato, nella misura di 187,13 euro, senza considerare la ritenuta esposta nella fattura originaria ( 200 euro).