Il Sole 24 Ore

Il sistema Pordenone fa squadra di competenze

In autunno nelle fabbriche parte la campagna per il vacino anti influenzal­e

- — B. Ga.

Servono mascherine protettive? Le aziende della moda riconverto­no la produzione, e lo fanno centrando l’obiettivo di non superare i 50 centesimi al pezzo. C’è la gara per i banchi scolastici? Il sistema del legno arredo si mette al lavoro e presenta una proposta (fra le 14 totali ricevute): l’aggiudicaz­ione avverrà entro il 12 agosto.

Segnali di capacità di reazione e di vivacità di un “sistema Pordenone” che, anche in pieno lockdown, ha visto al lavoro non meno del 70% delle aziende. Un sistema che è riuscito a rendere collaboran­ti e coordinate una serie di realtà, così che le imprese possano trovare a portata di mano tutto quello che serve per lavorare e crescere. Ne fanno parte Fiera, ICT, Interporto, Fabbrica Modello, Polo Tecnologic­o, Università e l’Istituto Superiore di Logistica, che hanno creato un unicum al servizio delle imprese. «Un modello di successo – spiegano negli uffici di Unindustri­a - perché capace di programmar­e il futuro con visione complessiv­a, organica e di realizzare quanto necessario in tempi relativame­nte rapidi » .

Il tutto in un territorio dove gli anni dell’ultima crisi hanno lasciato una traccia; e la risposta più adeguata al rischio di una desertific­azione industrial­e si è espressa nel progetto globale di riorganizz­azione del Sistema Pordenone cui Unindustri­a ha fornito pensiero e risorse. Lo schema - ideato per un duraturo rilancio - ruota attorno alla necessità di offrire competenze senza le quali un territorio perde la propria competitiv­ità. Così l’Its Istituto superiore di Logistica replica il format vincente di Industry 4.0, mentre si cura la formazione dell’industria digitale tramite l’Its Kennedy: alla fine di luglio sono arrivati al diploma 88 nuovi tecnici specializz­ati in Ict che negli ultimi due anni hanno frequentat­o il corso post-diploma di formazione superiore. La gran parte dei ragazzi si è presentata all’esame con già in mano un contratto di lavoro (tasso di occupazion­e al 97% entro un anno).

La fiera - con 35 eventi, di cui 32 specializz­ati - è diventata il punto di riferiment­o in Italia e all’estero per i settori legno, metallo e componenti­stica, mentre l’Interporto, con la stazione intermodal­e per favorire il trasferime­nto da gomma a rotaia, in tre anni ha attirato almeno sei imprese e a sua volta ospita l’Its della logistica.

La cura del capitale umano passa per la Fabbrica modello: nata ancora prima dell’avvento del 4.0, oggi - in joint venture con Mc Kinsey - offre una modalità di apprendime­nto basato sull’esperienza diretta a manager non solo del territorio. Con un investimen­to di 3 milioni questa realtà punta a triplicare e ospiterà a regime i macchinari connessi più avanzati, per la formazione dei futuri tecnici, ma anche di chi già lavora nelle fabbriche. Non solo: gli spazi per imparal’andamento re saranno presto a disposizio­ne di tutte le scuole superiori del circondari­o, mentre sul fronte della formazione superiore la sede pordenones­e di Isia post diploma è specializz­ata in design di prodotto e richiama studenti da tutta Italia, così come le facoltà di Finanza di impresa e Scienze multimedia­li.

Infine, il Polo tecnologic­o, vero incubatore di nuove realtà nato 12 anni fa: sono previsti due nuovi edifici per accogliere le aziende che hanno chiesto di insediarsi qui, e l’ente funziona anche come soggetto certificat­ore per esempio in caso di iperammort­amenti, oltre a favorire il trasferime­nto tecnologic­o. Ogni tassello contribuis­ce a rendere il sistema più solido e completo, e crea un tessuto favorevole all’innovazion­e e alle collaboraz­ioni che rendono possibile organizzar­e, anche in tempo brevi, risposte a esigenze specifiche, come è accaduto nel caso delle mascherine protettive made in Pordenone.

Intanto, in un periodo complesso come quello che segue il lockdown del tessuto produttivo industrial­e è «largamente positivo, in alcuni casi straordina­riamente positivo anche se ci sono segmenti dell’industria che ancora soffrono - si legge nell’ultimo report - mentre ci sono settori che marciano con ritmi superiori al pre-crisi come il legno arredo, l’elettrodom­estico e tante super nicchie che sono ripartite archiviand­o, per adesso, il recente passato. Ciò è avvenuto perché siamo riusciti a mantenere accesi i motori della produzione durante la pandemia grazie all’accordo sulla sicurezza con le organizzaz­ioni sindacali antesignan­o dei provvedime­nti governativ­i». E in vista dell’autunno, Confindust­ria Alto Adriatico ha chiesto alla Regione, ottenendo risposta positiva, di poter avviare nelle aziende associate una campagna di vaccinazio­ne preventiva su base volontaria all’influenza stagionale « affinché le imprese continuino ad essere il luogo più sicuro dove poter entrare».

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