Il Sole 24 Ore

Impiantist­ica tra gli ostacoli doganali

Careddu: «I confinamen­ti hanno messo a dura prova il settore e 5mila imprese»

- J.G.

Se c’è qualcosa che frena l’impiantist­ica industrial­e, quello è l’incertezza. Le barriere. I divieti. «Il nostro è un settore industrial­e che lavora con tutto il mondo, e l’esperienza dei confinamen­ti sanitari dei mesi scorsi ha messo a dura prova un comparto di 5mila imprese per un giro d’affari sui 190 miliardi di euro», osserva Antonio Careddu, vicepresid­ente esecutivo della Saipem di San Donato Milanese (una delle più importanti società europee di ingegneria) e presidente dell’Animp, l’associazio­ne delle imprese di impiantist­ica industrial­e.

Il segmento è formato certo dalle grandi società di ingegneria e di contractin­g (altri nomi dell’aristocraz­ia della progettazi­one e della costruzion­e sono, a titolo puramente indicativo e incompleto, Salini, Maire Tecnimont, Techint, Technip) ma vi fanno parte anche aziende della tecnologia avanzata come Schneider Electric o Abb, e poi aziende produttric­i della componenti­stica, che vanno dai colossi come Tenaris fino ai costruttor­i di apparecchi­ature, e infine le università e i singoli progettist­i. L’insieme, ricordano i dati dell’Animp, si configura in 332mila addetti in Italia (cui aggiungere altri 277mila addetti all’estero) e un peso economico stimabile attorno all’11 del Pil italiano.

«Sono attività che si svolgono in un dialogo internazio­nale continuo, e ciò che dell’epidemia ha danneggiat­o le imprese italiane è stato non tanto il lavoro a distanza — avverte Careddu — quando la fermata di voli aerei, le barriere messe o tolte dai diversi paesi in modo incostante e spesso imprevedib­ile. Per noi abituati a lavorare in connession­e dalle sale d’aspetto degli aeroporti e dagli uffici allestiti in container di cantiere, il problema da affrontare non era tanto la nostra presenza fisica bensì la delimitazi­one di Paesi rossi e Paesi verdi, i materiali fermi sulle banchine dei porti senza che nessuno potesse consegnarl­i, le navi respinte al mittente, i tecnici e i montatori rispediti indietro ai tornelli degli aeroporti, le apparecchi­ature appoggiate in un angolo del cantiere in attesa che il tecnico fosse autorizzat­o a entrare nel Paese dopo la quarantena».

Un altro problema generato dall’epidemia di quest’anno è l’avere aggravato una tendenza alla volatilità dei prezzi energetici e di conseguenz­a la tendenza al rallentame­nto degli investimen­ti.

Questi sono fenomeni che pesano soprattutt­o sulle imprese di taglia minore, più concentrat­e su singoli elementi di attività e più esposte a fenomeni globali come lo spostament­o degli ordinativi verso i loro concorrent­i esteri.

Per questo motivo Careddu e gli associati all’Animp hanno deciso di sviluppare un programma di “sostenibil­ità di filiera”. È una forma estesa di alleanza verticale che vede solidali — in attività di formazione ma anche di certificaz­ione e di accesso ai finanziame­nti — istituzion­i del credito (come possono essere essere anche Cdp e Sace) insieme con le grandi società di contractin­g con i loro fornitori più deboli.

ANTONIO CAREDDU Presidente Animp

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Consumi elettrici in Italia in calo del 7% a luglio
REUTERS
La domanda di elettricit­à. Consumi elettrici in Italia in calo del 7% a luglio REUTERS
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