Il Sole 24 Ore

Dopo la Roma, mezza Serie A in vendita

Offerta giudicata «ridicola» da Preziosi per il Genoa Focus su Samp, Parma e Milan

- C. C.Fe. Fe.

Vale il commento fatto da un noto banchiere italiano circa un anno fa, prima della cessione della Fiorentina a Rocco Commisso: « C’è mezza Serie A in vendita». Così dopo la Roma, passata a Dan Friedkin e che ieri a Piazza Affari è sprofondat­a del 30% portandosi al prezzo dell’Opa residuale, ora i riflettori vanno su tutti gli altri club, su cui si vocifera da tempo di un possibile passaggio di proprietà.

Gli ultimi rumors sono sul Genoa con l’offerta, svelata ieri dall’Ansa, da parte di una cordata italiana, guidata da Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi per acquistare il club più antico d’Italia: una proposta di acquisto del club di Enrico Preziosi, da parte di una cordata la cui capofila è Gestio Capital, un family office con base a Londra fondato da Matteo Manfredi, e che coinvolge in quota minoritari­a anche Aser Ventures, la holding sportiva di Radrizzani, proprietar­io del Leeds che ha riportato il club inglese allenato da Marcelo Bielsa in Premier League dopo 16 anni. Tra i proponenti, in quota minoritari­a, anche un fondo statuniten­se di private equity.

Tuttavia l’offerta viene rispedita direttamen­te al mittente: «Si tratta di un’offerta ridicola» spiega al Sole 24 Ore il presidente Enrico Preziosi, che chiude in questo modo lo spazio a qualsiasi trattativa, almeno alle condizioni prospettat­e.

Del resto, della vendita del Genoa si parla ormai da anni, ma nessuno è mai riuscito a convincere il presidente Preziosi: ci hanno provato con proposte sempre ritenute prive di sostanza personaggi del mondo finanziari­o come Giulio Gallazzi, ma anche l’imprendito­re Giovanni Calabrò, che nei giorni delle trattative dichiarava relazioni strette con Recep Tayyip Erdogan e di avere fortune economiche sterminate grazie all’estrazione del nichel in Turchia.

E sempre sotto i riflettori per una cessione è anche la Sampdoria di Massimo Ferrero. Proprio negli ultimi mesi «Er Viperetta» avrebbe ridiscusso con i suoi consulenti sull’intenzione di cedere il club, dopo il fallimento delle trattative con la cordata Vialli per una differenza enorme di valutazion­e: circa 50 milioni di euro.

Ferrero ha sempre messo l’asticella alla cifra di 100 milioni (esclusi i debiti), ma resta da capire se questa valutazion­e resta tuttora nella mente del presidente blucerchia­to.

CalcioInve­st, la società veicolo capitanata dall’ex campione Vialli e sostenuta finanziari­amente da due uomini d'affari, l’americano Jamie

Dinan e il russo Alex Knaster, aveva invece offerto circa 80- 85 milioni, compresi i debiti.

È sempre attuale anche l’intenzione di Elliott di cedere il Milan. Ma per il fondo della famiglia Singer, che finora ha profuso tra finanziame­nti ed equity circa 700 milioni di euro, non ci sarebbero al momento sul tavolo offerte concrete. Quella del re del lusso Bernard Arnault è stata più volte smentita, mentre l’ultima proposta a fare capolino sarebbe quella dello sceicco saudita Bin Salman.

Tra i club in vendita c’è anche il Parma, per il quale le indiscrezi­oni indicano la cessione del 51% delle quote a un investitor­e del Qatar con la graduale uscita degli attuali azionisti: da Barilla a Pizzarotti, cioè il top dell’imprendito­ria locale che hanno firmato il ritorno in Serie A.

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